Il Vesuvio non è solo un vulcano. E’ un luogo dell’anima. Un luogo magico che ha ispirato poeti, filosofi, pittori, autori di canzoni e scrittori come Leopardi. A questa immagine che riflette la sfera delle emozioni si aggiunge una particolarità che rientra, invece, nella sfera del gusto e nasce dai tanti prodotti che offre la sua terra fertile. Gli originali pomodorini del piennolo, le speciali albicocche, i superbi ortaggi e i vigneti da cui nascono vini millenari, sono i simboli più immediati del Vesuvio a tavola. Ed esso è il contorno ideale per le scelte di aziende, che producono vini che nascono dalle sue viscere, come la cantina Casa Setaro che festeggia i suoi 20 anni di attività con l’apertura di Vigna delle Rose proprio nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio. Qui Massimo Setaro, papà del caprettone spumantizzato, ha creato il suo albergo diffuso dal nome che suona come un omaggio alla “rosa antica di Pompei”, diffusa nell’area pompeiana durante l’epoca romana. L’ospitalità è sostenibile, i vini sono di Casa Setaro, i piatti dello chef Pierpaolo Giorgio. Un’impresa agricola a km zero, con orto di stagione, numerosi presidi slow food, cucina creativa, ma anche molto concreta. I piatti sono ricchi di sfumature e con percorsi di degustazioni esplorativi, che rompono gli schemi e celebrano la cucina campana e in particolare quella partenopea, dove lo chef riflette nei piatti le solide radici campane. La tradizione è sempre presente, cavalli di battaglia: ragù e genovese. L’esperienza è immersiva, parole d’ordine: bicchiere, orto, piatto, suite. Il direttore di sala e sommelier è Valerio Coppola, abile non solo sui vini, ma anche sulle birre e sui drink realizzati con maestria, per un “beverage pairing” esclusivo e unico nel suo genere, con interessanti novità, complice l’esperienza di fine dining condivisa con lo chef. Quattro camere e una suite, fatte realizzare da Setaro nell’antico casolare di famiglia, dove vivevano e lavoravano i suoi avi e dove lui è cresciuto. Tutto ha il sapore della cultura contadina, i profumi delle albicocche, delle fave, dei piselli, dei pomodori, dei prodotti del Vesuvio. La struttura comprende una piscina con vista sul Vesuvio, un’area relax, una biblioteca, un ampio dehor chiamato “piazza delle Rose” adibito ad anfiteatro per spettacoli e concerti, il ristorante di cucina tipica locale e la suggestiva “Sala delle botti” dove degustare i vini di Casa Setaro. «Il fil rouge è l’esperienza, spiega Massimo Setaro, qui è possibile partecipare a speciali percorsi di degustazione di vini, con passeggiata nella vigna coltivata in biologico oppure ai “blind tasting”, dove si degusta a occhi bendati e l’ospite è trasportato dall’olfatto e dal gusto, per mettere al centro la capacità di riconoscere profumi e sapori, che appartengono al Vesuvio». I piatti del Natale a Vigna delle Rose Casa Setaro: riso carnaroli di Sibari “Magisa”, cacio e pepe, verza e nduja di Spilinga; baccalà con papaccella napoletana e cece di Teano; Torroncino stregato e mandorle.