I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Mulino Caputo portano la Pastiera sulle tavole natalizie in 12 reinterpretazioni d’autore

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All’Hotel Vesuvio di Napoli la regina delle bontà partenopee è stata incoronata anche per il Natale

Una dolce ed originale provocazione: portare la pastiera al centro delle tavole natalizie. Chi è partenopeo sa bene che la pastiera è il dolce per eccellenza della Pasqua campana. Ma sa anche molto bene che la pastiera ha conquistato il cuore dei golosi ad ogni latitudine del bel Paese, diventando una delizia che si trova oramai tutto l’anno. Per cui il gioco messo in piedi nell’edizione 2024 de I Dolci delle Feste dei Grandi Interpreti by Caputo è risultato tanto gustoso quanto riuscito. I 12 maestri pasticceri invitati da Mulino Caputo al Grand Hotel Vesuvio di Napoli hanno sfoderato estro e talento proponendo tante fantasiose versioni di pastiera. C’è chi, come Luigi Biasetto, arrivato da Padova, ha consacrato l’unione tra Nord e Sud, creando il primo Pandoro al gusto di Pastiera. Il rinomato pasticcere Sal De Riso ha portato in degustazione una pionieristica Pastiera da passeggio, in un originale omaggio allo street food partenopeo: un semifreddo in stecco, rivestito da cioccolato profumato ai fiori d’arancio e crumble di pasta frolla. Ma anche una monoporzione di “Soffiato di Pastiera” e il Pandorato: pastiera lievitata, farcita con grano, cannella e cubetti d’arancia, accompagnata da una crema di ricotta all’arancio. La resident pastry chef, Giustina Brasiello, ha presentato un “Morbido di Pastiera”: una crema di pastiera, sovrastata da un crumble croccante alla cannella e uno strato di gelée all’arancia. Michele Cannavacciuolo, pastry chef de La Torre del Saracino di Vico Equense, ha ideato “Zagara”: un “bocciolo” di mousse di pastiera con gelée di agrumi, ricoperta di meringa. Mentre Salvatore Capparelli, della Pasticceria Salvatore Capparelli di Napoli, ha proposto una base di pasta frolla con roccocò sbriciolato, farcita con crema di ricotta di pecora, mandarino e bavarese a gusto pastiera. Mario Di Costanzo, della Pâtisserie Di Costanzo, ha risposto con una monoporzione: una base di crumble all’arancia, sormontata da un inserto di pastiera napoletana, mousse di ricotta e gel di arancia e vaniglia. Luigi Di Meglio, pasticciere de La Dolce Sosta, Ischia, ha proposto una monoporzione di pasta frolla alle nocciole avellinesi, con mousse di ricotta, grano, millefiori, inserto di gelée di arancia e meringa all’italiana. Marco Infante, mente creativa degli store Leopoldo e Casa Infante, ha dato vita ad una Cassata Sbagliata: una cassata farcita con crema di ricotta, profumata ai fiori d’arancio e ricoperta con pasta frolla. Da Piaggine, nel salernitano, dove gestisce la Pasticceria Agricola cilentana, Pietro Macellaro ha deliziato con il suo “Profumo di Pastiera”: un lievitato farcito con crema ai fiori d’arancio. Pasquale Pesce, della Pasticceria Pesce 1896 di Avella, ha proposto una frolla croccante al burro, con ripieno di ricotta di pecora, grano e panna, con essenza di fiori d’arancio e glassa di cioccolato al latte. Ciro Poppella dell’omonima pasticceria napoletana, ha presentato “La Regina di Napoli”: una base alla frolla, arricchita di cioccolato bianco Il decano dei pasticceri, Sabatino Sirica, della “Pasticceria Sirica” di San Giorgio a Cremano, ha dato alla sua pastiera tradizionale, la forma di un albero di Natale.