Negli Anni 70 in Italia, Pasquale Abatangelo, un ex hippy e rapinatore di banche di Firenze, lotta per i diritti dei detenuti in Italia ed è presente in tutte le principali rivolte che hanno scosso le carceri italiane. È ispirato a queste vicente il docufilm Pensando ad Anna scritto e diretto da Tomaso Aramini che verrà proiettato in anteprima mondiale il 4 novembre al Festival dei Popoli 2024 in selezione nel Concorso Italiano. L’opera è stata realizzata mediante la tecnica dell’etnografia performativa immergendo Abatangelo in un’esperienza meta-teatrale per riportare in essere il suo vissuto, al fine di una comprensione più profonda della sua persona sia a livello umano che sociale. Lui fu uno dei tredici detenuti politici di cui le BR chiesero la scarcerazione in cambio del rilascio di Aldo Moro: un uomo di salde convinzioni che non si è mai pentito né dissociato, e il cui unico momento di fragilità è il ricordo della donna amata, compagna di una vita di lotta. La narrazione si svolge su tre piani. L’intervista “en scène” – che Aramini e il giornalista Fulvio Bufi hanno realizzato con l’ausilio di Pasquale Abatangelo, dopo tre anni di scrupolosa ricerca – la performance drammatica e il materiale d’archivio. Tutto per consentire di esplorare concetti politici, il suo privato e analizzare il contesto storico. La macchina da presa, condotta da Peter Zeitlinger, ha inseguito i movimenti e le reazioni dell’intervistato con brevi piani-sequenza a ottica grandangolare, per immergere lo spettatore nella dinamica dell’esperimento, costruendo un montaggio interno che ha misurato le emozioni, e le oscillazioni della coscienza di Pasquale, alternando mimesi e straniamento brechtiano a seconda del respiro del racconto, e della necessità di dialettizzarci o sensibilizzare lo spettatore. “Queste scelte – si legge nelle note di regia – hanno portato a un documentario in cui il reale è il processo stesso del suo costruirsi, ovverosia l’auto-posizionarsi della coscienza di Pasquale, tra durezze e commozione, e di riflesso il posizionarsi della coscienza dello spettatore, in questo stadio di vigilanza continua nei confronti dello “spettacolo” stesso, per maturare, spero, una riflessione radicale sul ruolo dei delinquenti politicizzati all’interno delle lotte sociali negli anni ’70, e in modo più circoscritto sul sistema giudiziario italiano, sul tema della punizione e sulla qualità della nostra democrazia”. Le scene, girate in due settimane tra le celle dell’ex ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli, vedono gli attori Luca Iervolino e Tiziana De Giacomo interpretare Abatangelo e la sua Anna scomparsa nel 2018. Il tutto valorizzato dalla colonna sonora originale di Eugenio Vatta. Prodotto da Tomaso Aramini per Method, Gaetano Di Vaio e Giovanna Crispino per Bronx Film, Silvia Vas Zeitlinger e Peter Zeitlinger per Mali Pegasus, in collaborazione con Studio Tumminelli & Coaching HR, sostenuto da Fondo Audiovisivo FVG, Regione Campania, Campania Film Commission, verrà distribuito nelle sale italiane da No.Mad Entertainment.