Da pregiato frutto di Giove al rischio estinzione, la noce di Sorrento protagonista del progetto Slow Food per la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità.

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 La prima fase avviata a Vico Equense

La noce di Sorrento, uno dei più antichi e pregiati ecotipi presenti in Italia, proprio nei giorni in cui inizia la sua raccolta è protagonista di un importante progetto della Condotta Penisola Sorrentina, Capri e Castellammare dello Slow Food. Il Progetto denominato precisamente per la “Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità delle piante di Ecotipi di Noce – Juglans regia – Cultivar Sorrento a rischio estinzione” è di estrema importanza ed è nato perché, come ormai dimostrato, il cambiamento climatico, con i suoi effetti catastrofici a breve e lungo termine, potrebbe determinarne trasformazioni senza precedenti, causando danni irreparabili alla biodiversità di cui è ricca la nostra regione. Da qui la necessità di avviare iniziative a difesa delle cultivar autoctone. Del resto non stiamo parlando di alberi qualsiasi. Vi sono testimonianze della sua presenza in zona che risalgono all’epoca greca e romana ed il suo nome in latino la dice lunga sulla considerazione che gli antichi avevano di questo frutto: Jovis Glans, ghianda di Giove. Nella “Villa dei Misteri”, a Pompei, vi sono alcuni dipinti che la riproducono, indicando come già all’epoca era diffusa ed apprezzata. Quindi, in penisola sorrentina, da oltre duemila anni, continua ad essere coltivata in quello che è considerato l’habitat ideale per lo sviluppo armonico e robusto del suo albero. E da allora ha accompagnato la vita quotidiana arrivando a diventare uno dei prodotti tipici della zona, protagonista anche nelle cucine dei grandi chef. Per questo la Regione Campania, il Comune di Vico Equense, il Comune di Sant’Agnello, la Condotta Slow Food sorrentina, con la sua “Rete degli agricoltori custodi del Presidio della Noce di Sorrento” e il CREA – OFA di Caserta, hanno siglato uno storico Accordo di Collaborazione per la “Riproduzione e la Tutela della Noce di Sorrento”. Si risponde così ad uno dei pilastri fondamentali del nuovo Green Deal Europeo EU Biodiversity Strategy for 2030 “Riportiamo la natura nelle nostre vite”, con il suo Piano d’Azione a lungo termine per proteggere la natura con impegni ed azioni precise da raggiungere entro il 2030. Il progetto prevede in particolare: iniziative di ricerca/conservazione e riproduzione della Cultivar Sorrento; la realizzazione di corsi relativi alle tecniche di riproduzione, di allevamento, nonché di corsi pratici per innestatori utilizzando per alcune di queste attività il vivaio regionale le “Tore” di Sorrento. La prima fase del progetto prevede la raccolta di piantine di due/tre anni, nate spontaneamente nei noceti presenti in varie zone dell’intero territorio della Penisola Sorrentina ed il loro innesto nel vivaio Le Tore. Il 27 settembre è iniziata questa preziosa raccolta nell’azienda agricola di Luisa Miniero che ha sottolineato come questo ecotipo si è ridotto del 92% rispetto agli anni ’70 quando le colline Vicane e Sorrentine garantivano il 90% della produzione regionale che veniva esportata anche negli Stati Uniti in apposite casse di legno di 72kg dette “tomoli”. Dopo questo avvio, a breve seguiranno le altre fasi previste dal progetto.