Attesa per l’arrivo di Fulvio Ferrario, illuminato Professore Ordinario di Teologia Sistematica della Facoltà Valdese di Teologia di Roma, che terrà un seminario sulla tradizione religiosa ebraico-cristiana tra vino e teologia.
Primo appuntamento dalla pausa estiva, giovedì 19 settembre alle ore 20.00 presso l’Enoteca La Botte, storico punto di riferimento per professionisti ed appassionati del settore per la diffusione della cultura del vino, in occasione della riapertura della rassegna “Riflessioni fuori dal calice #traccia4”, ideata da Ais Caserta e coordinata da Antonia Golino, architetto e sommelier (per info e prenotazioni scrivere a info@aiscampania.it). La cultura del vino ritorna nel segno dell’impronta storico – religiosa nel seminario “L’ambiguità dell’ebrezza. Dio, la Bibbia, il vino” che sarà interamente condotto da Fulvio Ferrario, affermato e influente teologo italiano evangelico. L’intento dell’evento è quello di mettere in evidenza il rapporto del vino con le diverse aree della cultura religiosa in relazione al vissuto umano e alla tradizione ebraico cristiana. Il vino, ancora una volta, si conferma quale simbolo imprescindibile della civiltà ed elemento di ispirazione onnipresente nella Bibbia.
L’incontro metterà in diretta connessione la dimensione storico – antropologica radicata nell’antica Israele ovvero Oriente, un’area nella quale in tempi antichi la coltivazione della vigna aveva una particolare importanza e la dimensione più spirituale, dove l’ebraismo e il cristianesimo intrecciavano storicamente un rapporto ascetico con la dimensione del pasto, del banchetto, del vino.
Il calendario di incontri è stato creato per rimarcare il ruolo del vino nel patrimonio immateriale umano e allargare la visione del legame tra vite e uomini. Gli appuntamenti sono stati ideati per offrire momenti di riflessione collettiva e accendere un dibattito di confronto sul ruolo del vino e sul suo significato dal punto di vista antropologico, nella storia antica e in quella moderna. Nel programma firmato Ais Caserta, il claim “Il vino sarà sempre protagonista, ma fuori dal bicchiere, almeno per un’ora” intende promuovere il sommelier come professionista, ambasciatore e divulgatore consapevole di una cultura da sempre presente della storia dell’uomo. Il progetto, difatti, guarda al mondo degli uomini e a quello del vino, andando a intercettare le attitudini dei winelovers, ricercando stimoli per la sensibilità intellettuale e accendere la curiosità, mettendo in perfetto equilibrio valori estetici, emozionali e comunitari.
L’evento si chiuderà con la degustazione guidata da Marco Ricciardi, relatore AIS Associazione Italiana Sommelier, con un focus territoriale su un vino greco Santorini Assyrtiko, Estate Argyros 2022 e su un vino israeliano Yarden Merlot, Golan Heights Winery 2019, per completare quello che si prospetta essere un viaggio nel tempo e nel mondo.
Gran chiusura della due giorni campana del professore Fulvio Ferrario venerdì 20 presso la Chiesa Evangelica della Riconciliazione (Caserta), nell’intervento intitolato “Venga il tuo regno” per approfondire il tema del profilo del teologo Jürgen Moltmann, recentemente scomparso, nelle attività canoniche contemporanee.
Primo appuntamento dalla pausa estiva, giovedì 19 settembre alle ore 20.00 presso l’Enoteca La Botte, storico punto di riferimento per professionisti ed appassionati del settore per la diffusione della cultura del vino, in occasione della riapertura della rassegna “Riflessioni fuori dal calice #traccia4”, ideata da Ais Caserta e coordinata da Antonia Golino, architetto e sommelier (per info e prenotazioni scrivere a info@aiscampania.it). La cultura del vino ritorna nel segno dell’impronta storico – religiosa nel seminario “L’ambiguità dell’ebrezza. Dio, la Bibbia, il vino” che sarà interamente condotto da Fulvio Ferrario, affermato e influente teologo italiano evangelico. L’intento dell’evento è quello di mettere in evidenza il rapporto del vino con le diverse aree della cultura religiosa in relazione al vissuto umano e alla tradizione ebraico cristiana. Il vino, ancora una volta, si conferma quale simbolo imprescindibile della civiltà ed elemento di ispirazione onnipresente nella Bibbia.
L’incontro metterà in diretta connessione la dimensione storico – antropologica radicata nell’antica Israele ovvero Oriente, un’area nella quale in tempi antichi la coltivazione della vigna aveva una particolare importanza e la dimensione più spirituale, dove l’ebraismo e il cristianesimo intrecciavano storicamente un rapporto ascetico con la dimensione del pasto, del banchetto, del vino.
Il calendario di incontri è stato creato per rimarcare il ruolo del vino nel patrimonio immateriale umano e allargare la visione del legame tra vite e uomini. Gli appuntamenti sono stati ideati per offrire momenti di riflessione collettiva e accendere un dibattito di confronto sul ruolo del vino e sul suo significato dal punto di vista antropologico, nella storia antica e in quella moderna. Nel programma firmato Ais Caserta, il claim “Il vino sarà sempre protagonista, ma fuori dal bicchiere, almeno per un’ora” intende promuovere il sommelier come professionista, ambasciatore e divulgatore consapevole di una cultura da sempre presente della storia dell’uomo. Il progetto, difatti, guarda al mondo degli uomini e a quello del vino, andando a intercettare le attitudini dei winelovers, ricercando stimoli per la sensibilità intellettuale e accendere la curiosità, mettendo in perfetto equilibrio valori estetici, emozionali e comunitari.
L’evento si chiuderà con la degustazione guidata da Marco Ricciardi, relatore AIS Associazione Italiana Sommelier, con un focus territoriale su un vino greco Santorini Assyrtiko, Estate Argyros 2022 e su un vino israeliano Yarden Merlot, Golan Heights Winery 2019, per completare quello che si prospetta essere un viaggio nel tempo e nel mondo.
Gran chiusura della due giorni campana del professore Fulvio Ferrario venerdì 20 presso la Chiesa Evangelica della Riconciliazione (Caserta), nell’intervento intitolato “Venga il tuo regno” per approfondire il tema del profilo del teologo Jürgen Moltmann, recentemente scomparso, nelle attività canoniche contemporanee.