Sorrento. Le linguine con i ricci di mare al profumo di limone dell’Antica Trattoria raccontano della loro storia, delle loro legende e dal sapore dell’estate.

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I ricci di mare accompagnano la storia dell’uomo e della gastronomia fin dagli albori della civiltà. E quando l’uomo è diventato anche buongustaio i ricci sono diventati un cibo prelibato e ricercato. Tanto che già nel 400 a. C.  Il filosofo Archippo, scriveva: I ricci sono teneri, succosi, dal cattivo odore, saziano e sono di facile digestione; mangiati con aceto e miele, sedano e menta sono appetitosi, dolci e di buon sapore”. Mentre il poeta Nicostrato (IV sec. a.C) notava che: “Il primo vassoio che introduce alla cena, comprenderà un riccio di mare, un po’ di pesce affumicato, capperi, una focaccia al vino, una fetta di pane ed un lampascione in salsa acida”. Si capisce facilmente da queste testimonianze, ma la letteratura in proposito è piena di citazioni che vanno da Orazio all’editto di Diocleziano passando per Apicio, come sia apprezzato questo figlio del mare che popola tutti gli oceani del pianeta. Il loro nome scientifico è Paracentrotus Lividus e sono caratterizzati da un esoscheletro dotato di aculei che possono essere più o meno evidenti a seconda della specie. Esistono varie tipi di ricci con colori che variano dal bruno al viola più intenso, hanno una superficie ricoperta di aculei e la polpa interna è commestibile. Ed a differenza delle credenze popolari sia i maschi che le femmine di riccio sono commestibili. Questi piccoli animali marini hanno anche salutari proprietà nutritive e sono poco calorici. Infatti, sono una preziosa fonte di proteine nobili e hanno uno scarso contenuto di grassi. Contengono elevati quantitativi di Sali minerali preziosi per la salute umana come a esempio il fosforo e il ferro. Mentre forniscono 100 kilocalorie per ogni 100 grammi di parte commestibile. La sua pesca è ben regolamentata ed il suo periodo di trionfo a tavola va dalla primavera all’estate piena. Anche se esistono quelli conservati in scatola che si possono consumare tutto l’anno. Un ingrediente così antico, gustoso e prelibato non poteva mancare nella cucina di un ristorante raffinato come l’Antica Trattoria di Sorrento. Qui gli ottimi chef Antonio Spasiano e Antonino Maresca oltre a prevedere anche i ricci di mare nel Gran Crudo di Pesce che apre il menù di mare, li propongono con le linguine al profumo di limone. Del resto nel locale gestito da decenni dalla professionalità del maitre Aldo D’Oria, aiutato negli ultimi anni dal figlio Luca che sta acquisendo sempre più spessore sia in sala che nella gestione complessiva dello storico locale del centro antico, assaporare il gusto dell’estate sorrentina passa anche per le linguine ai ricci di mare. Ma il ricco menù che utilizza ingredienti tipici della terra delle sirene, a cominciare dal limone di Sorrento Igp, in questo caldo periodo dell’anno è tutto ispirato al mare ed alla cucina mediterranea con piatti che vanno dai Gamberi sabbiati con salsa di acciughe, al tortino di calamari gratinati fino alle capesante su muosse di fagioli e cipollotto. E le linguine con i ricci completano il cerchio delle offerte dell’Antica Trattoria e della storia dell’uomo che dopo millenni li gusta ancora come un prelibato dono del mare.