Antichi sapori. Le pere Mastantuono rivivono nei dolci di fine estate

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Vita breve ma intensa. Quindici giorni di tempo per la raccolta, poi bisogna consumarle. Dalla metà del mese fino alla fine di agosto circa danno il meglio di se. Sono i giorni giusti  dove è possibile gustare  quest’antica bontà, ritrovare un sapore quasi perduto. Ma bisogna avere la fortuna di trovarle. Sono le pere “Mastantuono”, varietà autoctona della Campania che rischia di sparire. Negli ultimi tempi, infatti, le varietà locali, tra le quali le “Mastantuono”, vengono soppiantate  con cloni più grandi e che più si prestano ai tempi di commercializzazione. Eppure questa piccola pera ha grandi qualità. Di forma tondeggiante, con il peduncolo corto, dal colore giallognolo con macchie marroni, ha una polpa soffice e profumata. Piccolina dal grande cuore, ottime proprietà organolettiche e sapore unico. Per salvarne la memoria, anche quella del gusto, ci sono pasticcerie come il Bar Romano o il Bar Cherì che, proprio in questo periodo, le propongono al cioccolato, come dolce tipico dei comuni di Meta e Piano di Sorrento.