Cinema Ritrovato: Un Viaggio nella Memoria del Cinema. Come pochi festival hanno resistito al tempo, celebrando il passato e illuminando il futuro

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Nel panorama sempre più vasto e variegato dei festival cinematografici, pochi eventi hanno saputo superare la prova del tempo come “Il Cinema Ritrovato”, giunto quest’anno alla sua trentottesima edizione. Diretto con passione e competenza da Gianluca Farinelli, questo festival non è solo una celebrazione dei capolavori del passato, ma è anche un viaggio emozionante attraverso la storia del cinema. Analogamente, il Festival Lumière di Lione e il Cannes Classics, diretti rispettivamente da Thierry Frémaux, incarnano la memoria cinematografica a livello internazionale. In Italia, un nome spicca tra i pionieri della valorizzazione del patrimonio cinematografico: Tullio Kezich. Critico acuto e lungimirante, Kezich non si limitava a scrutare l’orizzonte del cinema futuro, ma si impegnava attivamente a salvare dall’oblio le pellicole del passato. I suoi sforzi furono canalizzati attraverso i VHS della M&R di Torino, supporti che, all’epoca, rappresentavano una vera e propria rivoluzione nel modo di conservare e fruire dei film. Negli anni ottanta e novanta, l’idea di riportare alla luce opere cinematografiche dimenticate era vista da molti come un hobby per pochi nostalgici. I giornali e i media spesso trattavano questi tentativi con una certa condiscendenza, come se si trattasse di una curiosità senza importanza. Tuttavia, col passare del tempo, l’interesse per il cinema d’epoca è cresciuto in maniera esponenziale. Oggi, i festival come “Il Cinema Ritrovato” non sono più eventi di nicchia. Anzi, attirano un numero sempre maggiore di appassionati di tutte le età, pronti a mettersi in fila per riscoprire le pietre miliari della settima arte. La consapevolezza che il cinema ha radici profonde e che comprenderne il passato è fondamentale per apprezzarne il presente e immaginarne il futuro, si è ormai diffusa. Questi festival non sono solo delle vetrine di proiezioni, ma veri e propri laboratori culturali. Offrono l’opportunità di assistere a film restaurati, spesso in versioni inedite, e di partecipare a dibattiti, incontri con registi e studiosi e workshop di approfondimento. Grazie a queste iniziative, il cinema di ieri rivive, rinnovato e pronto a dialogare con le nuove generazioni. In definitiva, “Il Cinema Ritrovato” e gli altri festival similari rappresentano una sorta di ponte tra il passato e il futuro, una celebrazione della memoria collettiva che arricchisce il nostro presente. E tra le fila di chi si emoziona davanti a una pellicola restaurata, non possiamo che riconoscere la lungimiranza di pionieri come Tullio Kezich, veri e propri custodi della nostra storia cinematografica.