Divenuto ormai un appuntamento fisso per gli amanti dell’arte, ritorna con la sua settima edizione Trullo 227, la mostra di arte contemporanea a cura di Graziella Melania Geraci. Il doppio opening, fissato per il 29 e 30 giugno dalle ore 19.00, vedrà quest’anno gli spazi del trullo Nicolò a Martina Franca accogliere fotografi e artisti internazionali che offriranno uno spaccato variegato delle pratiche contemporanee legate alla fotografia. Per la prima volta l’evento non propone una tematica ma la condivisione di un terreno comune, la sperimentazione e le possibilità di un mezzo di indagine visiva. In una piccola esplorazione di generi Trullo 277_Around photography si propone di segnalare alcune tra le tendenze attuali in fotografia attraverso lo sguardo di Maria Grazia Carriero, Circolo Fotografico Il Castello, Clément Colliard, Francesco Paolo Gassi, Giovanni Izzo, Achraf Khalis, Mario Laporta, Vincenzo Mattei, Paolo Lorusso e Filomena Moschetta, Barbara Rigon. Le opere fotografiche saranno visibili il 29 e 30 giugno insieme agli interventi artistici di Cristiano Pallara e di Giordano Santoro, mentre le opere esterne di Pierluca Cetera, Teresa Chimienti e Michela Rondinone, rimarranno nella campagna circostante fino al 29 luglio accessibili su appuntamento. Il percorso allestitivo pone in dialogo artisti come Maria Grazia Carriero, che esplora la convergenza tra la religiosità popolare tradizionale e la rivisitazione contemporanea in chiave artistica, e Francesco Paolo Gassi, le cui immagini ruvide e spiazzanti focalizzano lo sguardo su una corporeità fatta di imperfezioni, ribaltando così una consuetudine estetica. Poetiche le visioni macro di Clément Colliard in cui i fiori e il loro deperimento evocano la decadenza dei corpi e la compromissione della salute dello stesso fotografo. Scene di vita e movimento sono alla base della narrazione di Achraf Khalis che coglie attimi silenti in folle colorate durante un’estate marocchina colta da uno sguardo prolungato e contemplativo. Lo spostamento di interesse di Paolo Lorusso e Filomena Moschetta sugli ambienti interni degli hotel e sui particolari di solito ignorati eleva la realtà kitsch ad un oggetto degno di credibilità visiva. Piglio documentaristico nei paesaggi urbani di Mario Laporta dove la vita di strada, i volti e gli spazi assurgono a racconto estetico mentre le luci e le sagome dei grattacieli delle metropoli cinesi diventano sequenze astratte sottolineando un cambio di prospettiva. Le immagini che Giovanni Izzo è riuscito a catturare esplorano il mondo della prostituzione nigeriana nell’area del litorale domizio, i ritratti delle donne sfruttate diventano denunce e documenti dei maltrattamenti subiti ma la fotografia conferisce loro dignità e affermazione. La piccola roulotte posta nel terreno che circonda il trullo accoglie foto-cartoline di Barbara Rigon, paesaggi come appunti di viaggio che sembrano appartenere ad un immaginario individuo proprietario della casa su ruote che muovendosi ha tenuto traccia dei luoghi visitati e vissuti. L’esplorazione del mondo del circo e dei suoi protagonisti negli scatti di Vincenzo Mattei ne rivela l’animo recondito, il sospiro e l’essenza fatta di volti e di sguardi colti lontano dai riflettori. Il Circolo Il Castello con le immagini di Viviana Zito, Bonaventura Novellino, Valentina Funetta, Ezio Bruno, Pierluca Lubello, Enzo Ferrari, Marco Costanzo presenta una narrazione variegata che spazia dalla fotografia immediata a quella minimalista aggiungendo alla già ricca esposizione un’ulteriore molteplicità di stili.
Pierluca Cetera immerge nelle acque della piscina le sue sagome incendiate, accuse ai tempi turbolenti e bellicosi, e alla sommersione comunicativa.
L’installazione di Giordano Santoro posta nel trullino, pensato per riporre gli attrezzi dell’agricoltura, gioca con la luce e il suo riflesso e trova nella comunità degli oggetti sospesi l’essenza da cui scaturisce il pensiero diffuso.
Cristiano Pallara sfida i visitatori a mettersi in gioco e lo fa riportandoli alla dimensione ludica con un distributore di palline vintage al cui interno ha racchiuso disegni di un suo personalissimo universo visivo.
Spazio anche ai giovanissimi dell’Accademia di Belle Arti di B-ari con gli interventi di Teresa Chimienti e Michela Rondinone a cura di Pierluca Cetera.
Sabato 29 giugno, nello scenario naturale creato da un enorme noce si terranno le letture di poesie “Sotto l’albero di noce” a cura di Barbara Gortan. L’evento sarà introdotto da Rossella Grandolfo, giornalista Mediaset. Parteciperanno i poeti: Pasquale Vadalà, Barbara Gortan, Letizia Cobaltini, Cosimo Rodia, Rita Greco, Elisabetta Stragapede, Lucia Diomede, Maurizio Evangelista, Aldo Perrone.
Brindisi offerti da Antonio Prevete con riflessioni: “Lo zen e l’arte di bere vino”.