Dalla carta dei vini ai dolci alla Taverna del Leone è tutto un omaggio ai profumi e sapori della costiera

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Nella foto la Pasticcera Filomena Cilento, il direttore del locale Giuseppe Guida, lo chef Giuseppe D’Urso, lo chef Giuseppe Cavallaro, il pizzaiolo Valentino Toscano, Antonio Guida e tutto lo staff di cucina e di sala

Basta dare uno sguardo alla carta dei vini per rendersi subito conto che alla Taverna del Leone, di Positano, il territorio viene esaltato in tutto i suoi aspetti. Non è un caso, quindi, che la lunga lista di bianchi e rossi inizi con quelli delle aziende di Furore o di Tramonti, comuni costieri dove una viticoltura eroica produce eccellenti vini che prendono il nome di Tintore o Fior d’Uva. Vini prestigiosi che hanno fatto il giro del mondo riscattando un’agricoltura povera e quasi impossibile da praticare tra i terrazzamenti a strapiombo sul mare dell’incantevole costiera amalfitana. E alla Taverna hanno capito che è giusto omaggiare il proprio territorio dando il posto d’onore ai vini prodotti da aziende che stanno riscrivendo la storia enologica della zona come la Cantina Reale, San Francesco o Apicella di Tramonti o la cantina Marisa Cuomo di Furore. Ed ai vini della costiera qui fanno eco tanti piatti ispirati alla tradizione mediterranea e preparati con ingredienti del territorio. Lo chef Giuseppe D’urso, aiutato da Giuseppe Cavallaro, è molto attento nella scelta della materia prima che viene acquistata da piccoli produttori locali o aziende artigianali della zona. Del resto la storia del ristorante, che oltre 50anno accompagna le vacanze di italiani e stranieri, coincide con la storia di questa terra terra che ha visto i natali delle varie generazioni che si sono succedute alla direzione della Taverna che a distanza di mezzo secolo è ancora nelle saldi mani della famiglia Guida. La terza generazione, con Giuseppe Guida, continua una spesa giornaliera sia di ortaggi che di pesce fresco dai fornitori della zona per poi trasformarla in golosi piatti che rivisitano la tradizione popolare con un tocco di cucina creativa senza intaccare l’essenza del gusto che resta genuino e semplice. Così lo chef D’urso, spesso consigliato da Fortuna Cilento, fa nascere piatti come l’Insalata mista con semi tostati e avocado, condimento al balsamico e miele d’acacia o la Zuppa “a 4 mani” di fagioli bianchi, scarola, calamari e polpo o il Polpo croccante, crema di broccoli, fonduta di provolone, chips di patate. Anche i primi seguono il profilo del territorio e le sue bontà con le Linguine integrali Gentile, aglio nero, crema di broccoli, tartare di gamberi rossi, pepe di Sichuan o le Eliche con cozze ai due pomodori, giallo e rosso. Quindi i secondi con la Scottata di pesce alle erbe mediterranee, cianfotta di verdure, purea di barbabietola o il Filetto di podolica in salsa demi-glace, cime di rapa e zucca al forno. I dolci, preparati freschi dalla pasticcera Filomena Cilento, esprimono anch’essi l’anima del territorio a cominciare da quelli preparati con lo sfusato, il limone Igp della costiera amalfitana e la ricotta dei caseifici della zona che farcisce i mitici cannoletti ed altre bontà che la pasticcera sapientemente propone nella carta dei dessert.