Proveniente dall’Asia, la carota selvatica era già diffusa e conosciuta da Greci e Romani che la usavano però per scopi medicinali. Allora la carota era una specie diversa, molto amara e di colore viola. Gli antichi egizi, romani e greci utilizzavano questa radice come cicatrizzante. In Europa arriva intorno al 1100 grazie agli arabi che la portano in Spagna. In Italia viene introdotta verso il 1200; ma solo nel sedicesimo secolo se ne ottengono varietà orticole che hanno conosciuto una sempre maggiore diffusione. La sua composizione vede un enorme abbondanza di provitamina A, il carotene appunto, e di vitamine B1 B2 e C; zuccheri direttamente assimilabili, sali minerali in grande varietà, asparagina e daucina (proprietà diuretiche), pecrina (proprietà astringenti). La carota è anche indicata per problemi agli occhi come la cataratta e altre malattie dell’occhio, previene inoltre l’invecchiamento e favorisce la visione crepuscolare. In cucina ha una versatilità che la vede protagonista dagli antipasti al dolce.