In Campania, gli struffoli, restano il dolce tradizionale più simbolico del periodo delle feste natalizie, anche se orami sono in ottima compagnia del panettone. Essi hanno una lunga storia che li porta direttamente tra i dolci preferiti dai napoletani e campani in genere. Compaiono nei primi ricettari intorno al 1600 ed erano preparati con lo strutto, grasso nel quale venivano pure fritti. Gli altri ingredienti da secoli sono sempre gli stessi: farina, uova, aromi, miele e frutta candita, mentre lo strutto oggi è sostituito dal burro o dall’olio d’oliva. Ma resta invariata la sua veste colorata dai mille confettini detti riavulilli. E come per tutte le pietanze popolari ogni casa e ogni pasticceria ha la propria personale interpretazione. A parte che da alcuni decenni è nata una versione che li vede cotti al forno anziché fritti, quello che ne cambia sapore e bontà è l’aggiunta o la modifica di qualche piccolo ingrediente, soprattutto negli aromi, che poi diventa il segreto da custodire.