In principio sono stati i parigini a festeggiare per strada l’arrivo del nuovo anno. Una tradizione secolare che ha fatto registrare il 31 dicembre del 2022, nei soli Champs Elysees, di fronte all’Arc de Triomphe, la presenza di oltre un milione di francesi e turisti. E mentre oltralpe si aspettava la mezzanotte ballando per strada, in Italia, fino ad una cinquantina di anni fa, resisteva la tradizione del cenone in famiglia o al ristorante e del veglione con gli amici in casa o in un locale dove si ballava tutta la notte. Ora, nell’era del villaggio globale, per tutta la giornata del 31 le strade di moltissime città, di tante nazioni, si trasformano in formicai brulicanti di persone che dalla mattina fino all’alba del giorno dopo festeggiano l’arrivo del nuovo anno. E milioni di persone, per le vacanze natalizie, si spostano da un punto all’altro della terra per trovarsi nella meta preferita al momento giusto per festeggiare l’addio al 2023. Una rivoluzione epocale dei costumi spinta anche da un turismo vorace e ansioso di recuperare i viaggi perduti a causa dei due anni di covid che hanno coinvolto l’intero pianeta. Questa evoluzione dei costumi sociali porta anche la rivoluzione sulla tavola di fine anno che si affranca da ogni tradizione per diventare completamente libera. E se si è per strada a far baldoria è il cibo di strada che diventa il protagonista della festa. Dalle nostre parti per l’intera giornata le pizzerie, soprattutto quelle che preparano la pizza a portafoglio da mangiare con le mani, le rosticcerie, con i loro cuoppi fritti di mare e di terra, e le paninoteche che preparano tanti deliziosi bocconcini, sono presi d’assalto da turisti e residenti che vanno in giro fino a notte fonda, magari con una bottiglia di spumante tra le mani per essere pronti a quello che è diventato il brindisi permanente. Anche il rito dello Spritz, l’aperitivo tanto amato dai giovani diventa, più volte nella giornata, un punto di riferimento della festa più laica dell’anno. E tanti bar, ma anche tante salumerie, si attrezzano con particolari buffet formati da assaggi di panini, pizzette, zeppoline fritte, salumi, formaggi e addirittura mini primi piatti per accompagnare i tanti spritz, cocktail ed aperitivi vari consumati in questa giornata. Poi ci sono le trattorie, pizzerie e sushi bar che nelle grandi città hanno invaso con i loro tavoli i marciapiedi per offrire ad ogni ora del giorno un pasto veloce. Senza dimenticare le catene americane di fast food ed i kebab che si riempiono di turisti anche in questo giorno. Insomma un’orgia di cibo da strada che con il suo odore copre ampi tratti dei centri delle città. E’ ovvio che c’è una parte della popolazione che ama ancora la serata di gala ed il cenone nei grandi hotel o nei ristoranti blasonati dove aragoste, caviale, astici, salmone, ostriche, champagne e lenticchie beneauguranti restano il simbolo della tavola di fine anno. Ma dietro questa ricca, placida e tradizionale facciata c’è un mondo in movimento che preme e che sta imponendo nuove mode nella vita ed a tavola.