Tra le opere in mostra presente anche la “Mano de Dios”
Ottima risposta di pubblico per l’ultima personale di pittura “Un presepe Pop” dell’artista napoletano Cristoforo Russo svoltasi presso la Galleria “La Porta dell’Arte” di Selvaggia La Porta (Roma) con testo critico del Prof. Rosario Pinto. I numerosi visitatori internazionali ed i personaggi dello spettacolo intervenuti hanno apprezzato le tele del pittore di Torre del Greco, che attraverso i colori e le immagini allontanano la malinconia dei tempi post-pandemici: l’autore analizza le opere dei grandi Maestri e la cronaca del proprio tempo, attraverso il caleidoscopio della commedia dell’arte (Rugantino, Meo Patacca, Pulcinella, Arlecchino, Pantalone) e delle maschere da tutto il mondo (i supereroi, le maschere asiatiche, africane). “Un Presepe Pop, un evento apparentemente fuori stagione natalizia, è alla ricerca delle nostre radici e per una rinascita autentica del nostro puer aeternus – confessa l’artista -. Una sorta di luogo in cui gli adulti ritornano bambini ed i bambini si sentono adulti. Considero simbolicamente il presepe attraverso una visione fantastica, e ben venga POP”. Straordinaria la narrazione di Tommaso Esposito, direttore del Museo di Pulcinella di Acerra, che ha evidenziato la natura mutevole e fluida della maschera partenopea: “Il segreto della longevità di Pulcinella è la sua flessibilità, ad esempio è stato il primo grande influencer della storia, per divulgare la cultura vegetariana dei napoletani (detti mangiafoglie) da parte dei Borboni”. Ad impreziosire l’evento una testimonianza diretta sulla dinastia teatrale napoletana Cammarano da parte del notaio Filippo Cammarano Guerritore di Ravello, discendente del Pulcinella del 700 Vincenzo Cammarano e di Giuseppe Cammarano, autore del velario del Teatro San Carlo di Napoli. Tra le opere in mostra presente anche la “Mano de Dios”, una creazione che l’artista ha dedicato allo scudetto del Napoli: “La cronaca sportiva recente mi ha molto impressionato. soprattutto la sua potenza e immediatezza. Il calcio in particolare, un linguaggio universale che coinvolge tutti e tutto, entra nelle case ad ogni età e rappresenta molto di più di una competizione sportiva, soprattutto in una città come Napoli. “Mano de Dios”. “La distinzione tra Nord e Sud del mondo non vuole essere una distinzione strettamente geografica (basti pensare all’Australia, la Nuova Zelanda e il Sudafrica che sono a Sud ma fanno parte del «Nord del mondo», essendo paesi ricchi) – continua Cristoforo -. Bensì – a mio avviso – il Sud è una dimensione emotiva, in cui ciascuno può ritrovarsi e sentirsi rappresentato, a prescindere dalla città d’appartenenza e dal proprio ceto sociale: ecco la potenza aggregante del Sud”. Due settimane di iniziative: le performance dell’attore Mario Gallo e del mandolinista Sergio Tanzilli; in chiusura i “Mille volti dell’arte”, un incontro moderato dall’esperta Giovanna Iovino con Valeria Marsiliani, Eleonora Gaetani, ed in collaborazione con Propsy Onlus e Paolo Salvati Onlus; Nicola Toscano con le sue opere a favore di Mente e Coscienza onlus; Monolite con le sue telecamere; Antonio Farese con le sue ultime creazioni; i progetti di Paola Aleandri, Selvaggia e Mabel Giulia La Porta; le poesie di Agnese Quattrino; la voce di Ketty Russo e la chitarra di Paolo Mari . “Cristoforo mette in atto un’operazione profondamente intelligente nel proporci la lettura materica del reale – dichiara il Professor Rosario Pinto -. Se da un lato oggi la nostra visione del reale è spesso irretita dalla cultura dell’illusionismo visivo, dall’altro Cristoforo ci porta a contatto con la realtà delle immagini e delle figure con un addensamento di impasto materico. Le sue opere esprimono la concretezza reale ed oggettuale delle cose, intesa come contatto immediato e pregnante con la sostanza visibile e plastica delle cose”.