Bionda, rossa, amara o a vaniglia: comunque arancia. Un frutto molto amato che equivale ad una fonte di salute ed al tempo stesso di piacere da assaporare a spicchi o come prelibato succo. Per chi ricorda i rimedi della nonna la premuta quotidiana era un obbligo reso più piacevole da un paio di cucchiaini di zucchero. Dall’autunno alla primavera inoltrata è forse l’unico frutto che riesce a resistere sugli alberi per così tanto tempo. Riesce a coprire un arco temporale così lungo grazie alle tante varietà, dalla precoce “Navel” che già si gusta ad ottobre, fino alla tardiva “Sivigliana” che si sbuccia che è un piacere sotto il sole di maggio. Anche se in penisola sorrentina sono pronte solo a dicembre e non è raro vedere fino ad agosto alberi pieni del profumato frutto. Non a caso madre natura ha deciso di metterla a disposizione nel periodo più freddo dell’anno, la riserva di vitamina C che contiene rimane uno degli antinfluenzali naturali più efficaci. Soprattutto se si ha la fortuna di usare quelle del giardino di casa. L’albero di arance è arrivato in Italia con gli arabi, ha colonizzato prima le coste del sud e poi si è diffuso in tutto il territorio nazionale. In penisola sorrentina con le sue cultivar autoctone ( Portolano, Biondo di Sorrento, Biondo di Corbara, Solangri, Massa) l’arancia è diventata uno dei simboli della costiera, sia per quanto riguarda il paesaggio che per la tradizione gastronomica. Il profumo dei suoi fiori, che in primavera dagli agrumeti inonda le strade meno trafficate dei comuni peninsulari, ed il suo uso in cucina fanno di questo frutto una delle tipicità della zona che richiamano immediatamente il nome di Sorrento. Scorzette candite per panettoni, pastiere e cioccolatini, marmellate profumate e abbinamenti a piatti vari hanno trasformato un semplice agrume in un ingrediente gourmet. Negli ultimi anni, poi, grazie all’impegno di organizzazioni come lo Slow Food, di istituzioni come il Comune di Sorrento, PenisolaVerde e Federalberghi o sponsor come Mulino Caputo, sta vivendo una seconda giovinezza diventando protagonista di tante iniziative come la Spremuta Day o SorrentoOrangeWeek. Quest’ultima prevede un ricco programma annuale che va da un concorso di pasticceria a lezioni con maestri dallo spessore internazionale. Quest’anno in particolare in collaborazione con l’Istituto Polispecialistico San Paolo di Sorrento sono stati organizzati 6 master che si concluderanno il 3 marzo su “La Prima colazione sorrentina” con Pasquale Di Meglio dell’Imperial Hotel Tramontano, Giuseppe Saccone dell’Hotel Mediterraneo, Antonio Russo dell’Hotel La Solara, Alessandro Carella del Grand Hotel President, Eduardo Persico dell’Hotel Continental e Maria Varone dell’Hilton Sorrento Palace. Tra le proposte realizzate: una Torta frangipane con arancia e mandorle, una Caprese all’arancia e una Bavarese all’arancia con crumble e zeste di agrumi.