Golose novità prendono forma all’ombra del Vesuvio. Novità che arrivano da una ventata di freschezza ed ottimismo firmata da tre giovani chef. E le novità riguardano più aspetti: i piatti, la location e la filosofia che ispira le loro scelte. Andiamo con ordine. Il locale, che si trova in Via Carotenuto 20, a Boscotrecase, proprio sulle pendici del vulcano che in tempi di quiete regala tante bontà da mettere in pentola, è una vecchia proprietà di famiglia ristrutturata lasciando inalterati spazi e ambienti, per restare il più possibile fedeli all’originale che aveva una sua bellezza antica assaporata dai tre chef, che sono anche fratelli, quando da bambini vivevano le atmosfere familiari andando a trovare i nonni. E qui passiamo alla filosofia che tutto ispira e che loro stessi definiscono Wabi-Sabi, una parola giapponese che ben rappresenta il concetto della bellezza dell’imperfezione. Quindi la vecchia casa imperfetta si è trasformata in un accogliete locale diviso in tre ambienti: ristorante al piano terra, lounge bar al primo piano e giardino per i pranzi o cocktail all’aperto. Il nome del ristorante “I Setari” è un omaggio al luogo che in dialetto si chiama “rind’ ‘e setar” ma anche alla via della seta che Marco Polo inaugurò per raggiungere il lontano oriente. E questo ci porta alla terza novità: i piatti. Si perché c’è un legame stretto tra i piatti e l’oriente. Tra la cucina asiatica e quella mediterranea, tra i tre fratelli Mariarosaria, Angelo e Aniello Cirillo e la grande cultura gastronomica dell’estremo oriente. Mariarosaria ha lavorato oltre 5 anni nei ristoranti dell’est asiatico ed è tornata a casa solo perché si è avverato il sogno di aprire, con i fratelli, un ristorante nel loro luogo dell’anima. Quindi hanno messo insieme sogni, ricordi, quello imparato a scuola e quello appreso nelle cucine e fatto nascere un menù che si ispira al Vesuvio ed ai suoi orti per poi voltarsi verso il mare e le sue bontà, guardando il tutto con gli occhi a mandorla. Un gustoso equilibrio tra i prodotti della propria terra e gli aromi e profumi del lontano oriente. Così nascono antipasti come il Bak Kut Teh, bollito di maiale, minestra di verdure invernali e funghi che suona come un omaggio alla nostra minestra maritata, mentre il Totano fritto, crema di fagioli, cipolla croccante e salmoriglio mette armoniosamente insieme orto e mare. Così i primi che spaziano dalla popolare Pasta mista con Fagioli, cotica croccante e paprika al Raviolo di pesce, bisque con pomodorino del piennolo e frutti di mare fino al Risotto alle capesante, melograno e wasabi. I secondi vanno dal Baccala cotto a bassa temperatura, spuma di pomodoro del piennolo, polvere di olive nere ammaccate e capperi secchi fino all’Entrecote di manzo, porcini, zucca arrostita. Anche i dolci mettono insieme culture diverse sotto lo stesso tetto con il Babà pandoro, panna fresca, caffè e cacao, il Cioccolato choux, deliziosa e mou e la Frolla alle mandorle, amaretti e zucca, meringa all’arancia e macha.
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