Venerdì 2 dicembre al Museo Archeologico di Maddaloni Sabato 3 dicembre al Complesso di S. Domenico di Piedimonte Matese Domenica 4 dicembre nella Chiesa dell’Immacolata ad Aversa Giuseppe Albanese per Pianofestival Domenica 4 dicembre nel Museo Campano di Capua
Il suono raffinato e delicato del mandolino di Tiziano Palladino e il titanico virtuosismo di Giuseppe Albanese accompagneranno il pubblico nel prossimo week-end di concerti targati “Autunno Musicale”. Il primo appuntamento in programma è per venerdì 2 dicembre (ore 19,30) al Museo Archeologico di Maddaloni, dove mandolinista, per il ciclo A-Solo, si cimenterà con un crossover della letteratura per mandolino. Invece sabato 3 dicembre (ore 19,30) ci si sposta al Complesso di S. Domenico di Piedimonte Matese, dove Tiziano Palladino, insieme all’Ensemble dell’Orchestra da Camera di Caserta, eseguirà cinque tra i più bei concerti per mandolino e archi: Giuliano, Vivaldi, Hasse, Barbella e Gaudioso, quest’ultimo da molti attribuito a Domenico Cimarosa. Il concerto sarà “bissato” domenica 4 dicembre, alle ore 11.30, nella Chiesa dell’Immacolata ad Aversa, in collaborazione con Aversa Donna. In concomitanza con il concerto aversano anche un momento dedicato al gusto locale, con l’anteprima della “polacca rustica”. L’ultimo appuntamento del week-end musicale, invece, è per domenica 4 dicembre (ore 18) con il concerto del pianista Giuseppe Albanese. Nel Museo Campano di Capua il pianista, tra i più richiesti della sua generazione, per il ciclo Pianofestival, eseguirà musiche di Schumann e di Skrjabin.
Tiziano Palladino, nato a Campobasso nel 1987, si è affermato come uno dei più virtuosi mandolinisti in campo internazionale. Diplomatosi in mandolino, in contrabbasso e musica da camera presso i conservatori di Bari e Campobasso, ha vinto numerosi concorsi internazionali, ottenendo, peraltro, il primo premio al Concorso Raffaele Calace del 2006 e Il Premio delle Arti del Miur nel 2011. Si è esibito a New York, Baltimora, Toronto e per il progetto Suono Italiano del Cidim, ha tenuto concerti presso il Conservatorio Chopin di Varsavia e gli Istituti Italiani di Cultura di Madrid, Istanbul, Dublino, Salonicco, Atene, Stoccolma, Oslo, Amburgo, Lisbona, La Valletta e Copenaghen.
Giuseppe Albanese è tra i più richiesti pianisti della sua generazione. Nel 2014 pubblica l’album Fantasia, con musiche di Beethoven, Schubert e Schumann, cui seguono, nel 2015 Après une lecture de Liszt e nel 2020 Invitation to the dance con musiche di Weber, Delibes, Tchaikovsky, Stravinsky, Debussy e Ravel; inoltre sono di recente pubblicazione i due concerti e Malédiction di Liszt.È invitato per recital e concerti con orchestra daipiù importanti entie festival internazionali. Già Premio Venezia 1997 e Premio Speciale per la miglior esecuzione dell’opera contemporanea al Busoni di Bolzano, nel 2003 ottiene il primo premio al Vendome Prize con finali a Londra e Lisbona. Albanese è laureato in Filosofia col massimo dei voti e lode ed a soli 25 anni è stato docente a contratto di Metodologia della comunicazione musicale presso l’Università di Messina. Attualmente è docente di pianoforte principale al Conservatorio di Cesena.
Fondata e diretta da Antonino Cascio, l’Orchestra da Camera di Caserta, ha collaborato con solisti noti, ha partecipato ad importanti festival e stagioni concertistiche in Italia ed all’estero ed ha proposto programmi collegati alla sua attività di ricerca. Ha collaborato, tra gli altri, con Severino Gazzelloni, Pierre Pierlot, Gervase de Peyer, Maxence Larrieu, Jorg Demus, Lya De Barberiis, Mario Ancillotti, Edward H. Tarr, Peter Lukas Graf, Rodolfo Bonucci, Bruno Canino, Michele Campanella, Massimiliano Damerini, Cristiano Rossi, Andras Adorjan, Susan Milan, Claudia Antonelli, Alain Meunier, Paolo Bordoni, Rocco Filippini, Alexei Volodin, Herbert Schuch, Sir James Galway, Xavier de Maistre, Sergey Nakariakov. Ha proposto inediti di da Capua, Sacchini, Sarro, Jommelli, Anfossi e Viotti. Ha tenuto concerti in Italia ed all’estero – Festival Cantelli, Festival Paganini, Vienna, Salisburgo / Mozarteum, Bratislava / Filarmonica – e ha suscitato lusinghieri apprezzamenti: “…interpretazioni impeccabilifilologicamente …prive di quegli estremismi … gabellati peraderenze all’originale…”, “…fantasia nella creazione timbrica e nell’interpretazione…”, “…l’evento musicale ha vissuto momenti di sincera tensione in una lettura sempre consapevole frutto di un lavoro minuziosamente costruito..””… una vita interpretativa di composta eleganza…”, “….l’orchestra e il suo direttore hanno reso con fresca spontaneità le sinfonie di Rinaldo da Capua e Antonio Sacchini…”, “…attento a restituire all’ascolto la sobria eleganza di una scrittura in delicato equilibrio fra Barocco e Stile Classico…”,“….sinceramente convincente per pulizia, discrezione e musicalità…”.