Per gli appassionati del genere è il momento d’oro per gustare in tutte salse il re del bosco. Il clima umido e piovoso di questo periodo favorisce la nascita dei funghi a cui la cucina italiana da tanto spazio. Le varietà sono numerosissime e non mancano quelle velenose o tossiche, per cui è importante essere ben eruditi prima di decidere di dedicarsi alla ricerca e raccolta dei funghi. Anche perché quelli più buoni, pregiati e saporiti sono proprio quelli selvatici; mentre i coltivati, certamente più sicuri, hanno un gusto molto più limitato. Cantarelli, pioppini, champignon, chiodini, lepiote brune, ovuli, porcini e spugnola sono i nomi che trionfano in cucina per diventare ingredienti di primi e secondi o per accompagnare come contorni (basti pensare ai funghi trifolati) sontuose preparazioni di carne e cacciagione. In questo periodo, dunque, i menù e le proposte degli chef, sia a mare che in montagna, hanno il profumo del sottobosco che contamina tanti primi piatti.
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