Dall’antica Roma il menù afrodisiaco del ristorante Caupona di Pompei. Particolari ingredienti e tante spezie per i piatti dell’amore

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Fino al 15 gennaio 2023, nella Palestra Grande del Parco Archeologico di Pompei, si terrà la mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei”.  Una mostra che testimonia l’interesse che i romani hanno sempre avuto per l’eros in tutte le sue espressioni, dalla letteratura all’arte, dalla religione al cibo. Ed a Francesco De Martino patron del ristorante pompeiano Caupona e profondo conoscitore della cultura dell’antica Roma, non poteva perdere l’occasione per farsi ispirare e proporre un nuovo menù tutto improntato sul rapporto tra eros e cucina. Quindi insieme allo chef dell’archeo-ristorante, Giovanni Elefante, ha messo a punto un menù di 5 portate che raccontano tra gusto, storia e tradizione il ruolo fondamentale che le cosiddette “spezie dell’amore” ebbero nell’antica cucina Romana e poi in quella Pompeiana. I Romani, erano grandi consumatori di spezie che impiegavano in medicina, profumeria, cosmesi e, soprattutto, in cucina. In questo ambito se ne faceva un largo uso, perché miglioravano la conservazione della carne e del pesce, resa difficile dalla mancanza della refrigerazione e dei moderni conservanti. Le spezie, però, erano considerate anche ingredienti “afrodisiaci”. Il cibo era quindi visto come un catalizzatore dell’amore o addirittura uno strumento per corteggiare. Tant’è che il medico greco Galeno consigliava i pinoli come rimedio contro l’impotenza. E la fama della rucola come afrodisiaco era molto diffusa tra i Romani, che ne seminavano le piantine vicino alle statue falliche, innalzate in onore di Priapo. Anche la lattuga era una delle piante sacre del dio della fertilità. Ecco perché rucola, pinoli, zafferano, zenzero, vaniglia, noce moscata, timo, coriandolo, chiodi di garofano, senape, cannella e miele erano spezie largamente usate dai Romani nella loro raffinata cucina. Poi c’era il principe delle spezie che  nell’antica Roma era senza dubbio il pepe nero, disponibile in diverse qualità ed in grande quantità. Tutto questo meraviglioso mondo antico ha ispirato il menù del Caupona “Le spezie dell’amore nell’antica Pompei” che prevede cinque originali portate “afrodisiache” della cucina di duemila anni fa. L’entrée è rappresentata dai lampascioni al Falerno, mentre l’antipasto è il Tonno “Eros” scottato e aromatizzato con timo, pepe, senape e sesamo nero,

Nella foto il patron Francesco Di Martino, lo chef Giovanni Elefante, l’aiuto chef Francesco Russo e Augusto Martelli addetto alla sala

con salsa di lattuga allo zenzero. C’è poi la zuppa di cereali fredda con ceci allo zafferano, zucchine alla menta, carote, sedano, lupini gialli, calamaretti fritti alla cannella, olive al rosmarino, germogli di spezie e crostini al garum. Il secondo è invece la spigola marinata con chiodi di garofano, noce moscata, coriandolo, insalatina di rucola selvatica e pinoli tostati. Chiude il dessert con ricotta di pecora dolcificata con miele, carruba e marmellata di fichi e frutti rossi.