A più di 20 anni dalla prima imponente marcia silenziosa ad Acerra per esprimere la preoccupazione della gente circa la costruzione dell’inceneritore. E a sette anni dall’enciclica Laudato sì in cui papa Francesco chiede che nel «dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l’interesse economico immediato». La Chiesa di Acerra conferma e ribadisce le proprie perplessità rispetto ad una politica di gestione dei rifiuti che, con lo spettro della quarta linea e il continuo tentativo di potenziamento dell’impianto, dimostra di essere rimasta in questi anni prigioniera e succube della logica dell’emergenza e della pressione economica, dentro una visione miope e fallimentare di sviluppo. Tutto questo rischia di produrre l’unico risultato di mettere ai margini la vera vocazione del territorio, mortificandone le ricchezze paesaggistiche, culturali e archeologiche. E lasciando indietro il vero motore dell’economia: l’agricoltura. Se ne parlerà lunedì 27 giugno 2022 alle ore 19.00 nel Chiostro del Seminario di Acerra in piazza Duomo. Introdotto dal direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, Antonio Pintauro, interverrà il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna.