Slava Ukraini!”, Gloria all’ Ucraina! Dal colonnato della Basilica di San Francesco di Paola, Julia infiamma la piazza, che risponde “Gloria ai nostri eroi !”. Si sono radunati in 500 circa gli ucraini di Napoli, intorno ad una bandiera lunga 20 metri, che forma una T con un’ altro grande vessillo. Donne in maggioranza, come Julia e Roxolana, che hanno organizzato la manifestazione, una rappresentanza dei circa 15 mila ucraini residenti in Campania, la comunità più grande in Italia. Per quasi tre ore cantano, pregano, ed ascoltano gli appelli e le testimonianze di connazionali appena arrivati dall’ Ucraina. Il Console generale Maksym Kovalenko invita i rifugiati a rivolgersi con fiducia alla Protezione civile ed alle autorità locali. “Hanno paura che gli ritirino i passaporti”, spiega Roxolana. In piazza cartelli contro Putin (“Stop terroRussia”) , la richiesta unanime, “Nato, chiudi i cieli”, in inglese ed italiano, e due o tre bandiere arcobaleno con la scritta pace, che un ambulante offre inutilmente. La linea è quella della resistenza. “Dateci le armi, i nostri soldati sul terreno possono vincere se si chiude lo spazio aereo”, dice Oxanna Gapalo, filologa, vicepreside della Scuola ucraina di Napoli, da 17 anni in Italia. Al microfono parla Valentina, 15 anni, madre ucraina e padre napoletano. L’ucraino lo ha imparato nella scuola, ospitata dai Padri Salesiani. In piazza ci sono anche bandiere di bielorussi solidali ed una bandiera rossa e nera dell’ “Esercito nazionale ucraino” di Stepan Bandera, proclamato eroe della Patria. “E’ la nostra bandiera”, dicono due donne, che vengono dalle province nord-occidentali. Un ragazzo ce l’ ha dipinta sul volto. La piazza si inginocchia per recitare la preghiera per i Caduti. La cantante Rina Iermak, fuggita da Mariupol, chiede alle madri russe di “fermare i propri ragazzi”. Julia ringrazia i napoletani “per il loro grande cuore”, poi tutti cantano l’inno nazionale”. Applausi, e gli ucraini di Napoli gridano ancora : “NATO, chiudi i cieli! ” (Fonte ANSA).