Intanto procede il progetto di valorizzazione del sito di proprietà del Comune di Sorrento
Si sono conclusi ieri i lavori di scavo ai ruderi della Villa del Capo di Sorrento, eseguiti da un pool di studenti e di docenti dell’Università Humboldt di Berlino, sotto la guida del professore Wolfgang Filser. Un’attività che va avanti dal 2014, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli. Nei giorni scorsi, la visita del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, per avere aggiornamenti su quanto sta emergendo dalle campagne di scavo portate avanti in questi anni.
“Ogni volta scopriamo un pezzo in più della Villa – commenta Filser – Anche quest’anno abbiamo lavorato con una squadra di 18 elementi per studiare la struttura in più punti, sia sulla terraferma, anche nei terreni agricoli di proprietà del Comune di Sorrento che in mare, grazie all’aiuto di subacquei archeologi specializzati. Un apporto che ci ha fornito informazioni preziose riguardo alla maestosità del porto di accesso alla parte marittima della Villa.” “Abbiamo rinvenuto anche qualche elemento che potrebbe fornirci l’identità sul costruttore o addirittura sul proprietario della villa – interviene Christoph Klose, un dei docenti dell’ateneo tedesco – Quest’anno si sono scoperte varie tegole con il bollo di fabbrica, intero o parzialmente conservato. Tra queste, alcune indicano una connessione con la gens Iulia, famosa famiglia di Cesare, almeno per quanto riguarda l’approvvigionamento di materiali da costruzione. Poiché spesso i proprietari delle ville coincidevano anche con i proprietari delle fabbriche, si fa avanti la possibilità di poter scoprire finalmente a chi appartenesse la villa. Uno stimolo in più per programmare la prossima campagna di scavo con ancora maggiore entusiasmo”. Quello che sta emergendo, dunque, è che la villa, la cui attribuzione a Pollio Felice appare ormai infondata, sia tra le più imponenti dell’intero di Golfo di Napoli e quindi il suo proprietario dovesse essere una persona molto importante all’epoca, forse anche vicino alla famiglia dell’Imperatore. Per il primo cittadino, Massimo Coppola, tutto questo “E’ la conferma che abbiamo fatto la scelta giusta nel puntare prioritariamente sulla messa in sicurezza e sulla valorizzazione del sito della Regina Giovanna al Capo di Sorrento”. “Con una punta di orgoglio possiamo dire che quello che i ruderi ci stanno comunicando attraverso le eccellenti ricerche condotte dalla squadra del professore Filser confermano che sin dai tempi antichi Sorrento in tutto il mondo era una scelta di vita oltre che una meta turistica ambita – aggiunge il sindaco Coppola – Ci auguriamo quindi che presto il proprietario della villa del Capo di Sorrento possa avere un nome. Nel frattempo, il compito degli uffici comunali è quello di accelerare il percorso che porti alla valorizzazione del sito, in maniera che possa diventare un fiore all’occhiello per la città e per tutta la penisola sorrentina”.