Votazione del rendiconto di gestione a San Marzano sul Sarno. Oliva (AlmaMente): “I conti continuano a non tornare”

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Una foto della consigliera Margherita Oliva
Una foto della consigliera Margherita Oliva

Si è celebrata a San Marzano sul Sarno la riunione di assise cittadina per licenziare il rendiconto di gestione per l’anno 2020. Tale atto avrebbe dovuto essere approvato entro il 30 aprile e poi, grazie alla proroga, entro il 31 luglio. Tuttavia, così non è stato e a causa del ritardo l’Ente marzanese non ha potuto avere accesso a tutti i benefici quali mutui, sovvenzioni statali e regionali, nonché assunzioni nei reparti più carenti, riservati ai Comuni etichettati come virtuosi.

“Inoltre – ha spiegato la consigliera di opposizione in quota AlmaMente, Margherita Oliva – va sottolineato che l’inosservanza del termine di approvazione del rendiconto di gestione 2020, ha assoggettato l’Ente a controlli da parte della Corte dei Conti e del Ministero dell’Interno”.

Ciò che però non torna alla consigliera Oliva, sono le cifre che denunciano un disavanzo di circa un milione e 530mila euro, e le previsioni per appianare tale debito.
“La sindaca Zuottolo infatti, prevede di ripianare il debito con una prima rata di circa 600mila euro attingendo dalle risorse di bilancio 2021, e con altre rate da poco più di 102mila euro per il 2022 e 2023. Resta da saldare però un’ulteriore somma, da 720mila euro, che sarà dilazionata per ulteriori 10 anni. Dall’esame che accompagna il rendiconto però – ha spiegato Oliva – rileviamo che per l’anno 2019 il risultato di gestione ha evidenziato un disavanzo per oltre due milioni di euro. Un deficit di tale portata costituisce un evidente sintomo di squilibrio nella gestione finanziaria dell’Ente, il quale ha mantenuto nel tempo un livello di spese superiore a quelle che potevano essere sostenute. Proprio dalle modalità di pagamento – ha concluso la consigliera di opposizione – rileviamo che né la deliberazione proposta dalla sindaca, né la relazione del revisore dei conti contengono una specifica indicazione di come si ha intenzione di saldare realmente questo debito”.

Una situazione questa che non può essere sanata neppure dal principio di impignorabilità di cui godono i Comuni, in quanto per poterlo rivendicare bisogna rispettare l’ordine cronologico delle fatture pervenute e regolarmente presentate.