Dai piatti di Bacalajuò di Nola la storia del prelibato pesce dei mari del Nord e della famiglia Esposito  

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“Spaghetti alla Nerano con crudo di baccalà alla menta” è uno dei piatti del menù del ristorante Bacalajuò Experience di via De

Gli chef di Baccalajuò di Nola Raffaele Puopolo e Cuono Catapano con il patron Luigi Esposito

Sena a Nola. Un piatto che la dice lunga sulla bella evoluzione della cucina mediterranea che nella nostra regione ha trovato uno dei suoi territori d’elezione. Ma, soprattutto, un piatto che conferma che qui, nel cuore della Campania felix, tutto ciò che è innovazione nasce da un profondo rispetto per la tradizione. Una tradizione costellata di prodotti di qualità che nascono in una delle realtà agricole più ricche e varie di tutto il territorio nazionale e che porta con se tutto il carico di una storia millenaria da cui nasce una cultura rurale che condiziona anche la cucina. Ed anche la lunga tradizione campana dell’amore per il baccalà e lo stoccafisso si inquadra in questo originale quanto interessante contesto. E, allo stesso tempo, la storia di questo amore si intreccia con quella delle famiglie che commercializzano e trattano questo pesce che nasce nei freddi mari del nord per finire a tavola sotto il caldo sole mediterraneo. Una delle aziende artigianali che da oltre un secolo è legata all’importazione e diffusione a livello nazionale e quella della famiglia Esposito che con Luigi è arrivata alla quarta generazione impegnata in questo tipo di attività. Ed è proprio con Luigi che gli Esposito chiudono il cerchio, aperto oltre cento anni fa, con la realizzazione di due ristoranti chiamati non a caso Bacalajuò, il primo si trova ad Acerra e l’altro a Nola dove i giovani chef  Raffaele Puopolo e Cuono Catapano fanno arrivare a tavola piatti che ben descrivono l’intreccio tra la fama del baccalà ed il successo della famiglia Esposito. Così nascono pietanze che si rifanno alla tradizione contadina e che si rivelano con nomi e consistenze degni di moderni piatti gourmet come il Baccalà arrostito con purea di topinambur, jus di funghi arrosto e  cardoncello alla soia o il Baccalà in panatura al panko e nero di seppia, salsa olandese e insalata di finocchio. L’elenco continua con piatti meno costruiti ma altrettanto significativi come il Mussillo di baccalà fritto con papacella, lo Stoccafisso con patate, i Paccheri alla cassuola, le Candela alla genovese di baccalà,  la parmigiana di baccalà, le Linguine alla don Gaetano con capperi, pomodori secchi, limone e zenzero, il Mantecato di baccalà con crema di fagioli cannellini, il Carpaccio di baccalà, la Polpetta di baccalà su crema di scarola o la semplice ma sontuosa ed intramontabile insalata di stoccafisso.