Al via oggi le Paralimpiadi. La più grande sfida contro il Covid.

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Dublino, 13/19 agosto 2018 Campionati Europei WPS Dublino2018 nella foto: BONI Vincenzo Foto Augusto Bizzi

Al via oggi le Paralimpiadi. La più grande sfida contro il Covid.

Si apriranno  ufficialmente oggi  i Giochi Paralimpici di Tokyo 2021, che si terranno fino a domenica 5 settembre. La più grande sfida contro il covid. Saranno in palio nel complesso 539 titoli, dei quali 272 maschili, 227 femminili e 40 misti. La delegazione italiana sarà composta da 113 atleti, 61 donne e 52 uomini, a cui si aggiungono 1 timoniere nel canottaggio ed 1 guida nel triathlon, entrambe di sesso femminile. In gara 15 discipline, ovvero atletica, canoa, canottaggio, ciclismo, equitazione, judo, nuoto, scherma, sitting volley, sollevamento pesi, taekwondo, tennistavolo, tiro a segno, tiro con l’arco e triathlone. Una storia che ebbe inizio 60 anni fa, proprio in Italia. Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale Ludwing Guttmann, il padre dello sport per disabili, comincio’ ad organizzare delle competizioni sportive per  i veterani della guerra ricoverati presso il centro di riabilitazione  di Manville (GB), da cui i giochi presero il nome. Nel 1958 Sir Ludwig Guttmann e il Dott.  Antonio Maglio, Direttore del Centro Spinale di Roma, cominciarono a lavorare alla nona edizione dei  giochi di Stoke Mandeville  che si sarebbe disputata proprio a Roma una settimana dopo la chiusura delle Olimpiadi. Nacque così la prima Paralimpiade. I Giochi si disputarono allo Stadio dell’Acquacetosa,  400 atleti in carrozzina, in rappresentanza di 23 paesi sfilarono davanti a 5000 spettatori. La delegazione più numerosa fu quella italiana. Era l’8 settembre 1960. In quell’occasione, l’Italia conquistò 29 ori, 28 argenti e 23 bronzi. Totale: 80 medaglie e primo posto nel medagliere,  l’edizione-record di medaglie azzurre alle Paralimpiadi.

Il significato delle Paralimpiadi quest’anno è ancora più forte. Atleti che nonostante le difficoltà del Covid si sono allenati senza mai mollare la presa. Un esempio di resilienza che dovrebbe insegnare quanto sia importante arrivare fino in fondo, perchè lo sport è l’unico a regalare sempre grandi emozioni .