Non è solo questione di chilometro zero. Al Cellaio di don Gennaro, di Vico Equense, regna una filosofia in cucina che mette insieme la bontà dei prodotti locali con le cotture semplici che si ispirano alla tradizione. Una filosofia incentrata sul gusto genuino delle eccellenze dell’agricoltura campana e sulla rivalutazione di tanti prodotti che stavano per scomparire. Prodotti avviati all’oblio e fatti rivivere grazie alle iniziative dello Slow Food che ha rimesso sotto i riflettori tanti ingredienti secolari che la modernità stava per cancellare. Le scelte in cucina del Cellaio, dunque, vanno nella stessa direzione indicata dallo Slow Food, tanto che il famoso movimento fondato da Carlo Petrini ha assegnato il prestigioso riconoscimento della Chiocciolina d’Oro al locale vicano diretto, con passione, da Franca Di Mauro. E’ così che, con l’aiuto della cuoca Anna Maria Longobardi, nascono tanti piatti dal sapore fresco e inedito; ma dal cuore antico. Comunque tutti di stagione. Ed ora che si avvicina l’estate le bontà che nascono nell’orto della struttura si contaminano con quelle dei presìdi dello Slow Food come i lupini di Vairano, i pomodori San Marzano, le papaccelle, i pomodorini gialli, i gamberetti di Crapolla e la Cacioricotta del Cilento. Tutti questi prodotti, insieme a quelli locali, diventano i protagonisti della tavola estiva del Cellaio che si rivela con pietanze come l’Antipasto del Cellaio, Fresella, butirri, tonno di palamita, ciuffi di scarola, lupini di Vairano. O primi piatti come le Candele al ragù napoletano, Scialatielli, fave, pancetta croccante, cacioricotta del Cilento, le Fettuccelle, crema di piselli, gamberi, zeste di limone sorrentino e menta croccante o gli Gnocchi, pomodorino giallo, lupini e salsa al prezzemolo. Anche i secondi sposano la stessa filosofia con il Tianiello di braciola e polpette al ragù con patate chips cacio e pepe, il Pollo alla diavola, carciofi croccanti e patate al rosmarino, il Tris di polpette di mare su crema di patate, pomodorini confit e gocce di papaccelle, il Pesce di passo, fave, cipollotti e aceto aromatizzato all’arancia o la Parmigiana di carciofi. Chiudono il menù dall’insegna “local” i dolci come la Crostatina con mousse di ricotta, lonzino di fico e mandorle tostate, la Millefoglie scomposta, il Sorbetto all’arancia e il formaggio per eccellenza con l’Affettato di provolone del Monaco stagionato in grotta, noci, lonzino di fico e miele Vicano.