Giovanni Brusca, lo “scannacristiani” torna libero dopo 150 omicidi.
Giovanni Brusca chiude i suoi conti con la giustizia dopo 25 anni di detenzione, 150 omicidi, la strage di Capaci e l’uccisione del piccolo Giuseppe di Matteo sciolto nell’acido, un uomo libero a 64 anni. Nel suo caso sono stati semplicemente applicati i benefici previsti per i collaboratori “affidabili”. Se ne era già tenuto conto nel calcolo delle condanne che complessivamente arrivano a 26 anni. Siccome il boss di San Giuseppe Jato era stato arrestato nel 1996 nel suo covo in provincia di Agrigento, sarebbe stato scarcerato nel 2022. Ma la pena si è ancora accorciata per la “buona condotta”. Gli ultimi calcoli prevedevano la scarcerazione a ottobre
L’ultimo esempio che ci porta a riflettere sul significato di giustizia, l’ultimo esempio che ci porta a rilevare come funzioni l’applicazione della legge italiana e dell’intero sistema giudiziario.
La scarcerazione di Brusca riapre una ferita dolorosa per tutto il Paese. Una vergogna senza pari, un insulto alla memoria di chi è caduto per difendere lo Stato.