Tempo di ciliegie: da frutta fresca di giardino ad ingrediente di dolci e pranzi di gala

Pubblicità

Da frutta fresca di giardino a ingrediente privilegiato per dolci, la ciliegia, che vive il suo maggior momento di trionfo a tavola proprio in questi giorni, passa anche per la cucina raffinata. Fa la sua comparsa nelle ricche mense rinascimentali abbinata alla cacciagione, ed ancora oggi condiziona pranzi di gala, come quello offerto dal senato degli Stati Uniti per festeggiare l’inizio della presidenza di Barack Obama, dove c’era anche il “petto d’anatra con chutney di ciliegie”. Questo goloso frutto, nella nostra regione trova una delle sue terre d’elezione, tanto che con le sue numerose varietà rappresenta il 30% della produzione nazionale. Le cultivar campane più diffuse si trovano tra le provincia di Salerno, Napoli e Caserta. Nel Salernitano troviamo la Palermitana, la Maiatica di Turasi la  Pagliaccia di Siano e quella pregiata di Bracigliano: Mentre nel napoletano ci sono la  Durona del Monte, la Imperiale e la Recca della zona Flegrea. Ma troviamo anche la Cervina, le  Tamburelle, la  Tenta di Serina e la Fargiona. Tutte varietà salutari e poco caloriche.  Infatti le ciliegie sono frutti ricchi di zuccheri semplici, sali minerali e vitamine. Esse risultano molto dissetanti ed inoltre favoriscono l’abbronzatura, depurano il fegato e prevengono l’invecchiamento cutaneo. Oltre ad essere consumate fresche o conservate sotto spirito, le ciliege vengono adoperate nelle preparazioni di confetture, sciroppi, liquori, gelati, sorbetti, torte e sono ingredienti di alcuni conosciutissimi biscotti come quello chiamato all’Amarena e dei famosi cioccolatini ripieni Boeri o i più commerciali Mon Cheri . Anche se in questo periodo arriva il momento migliore per usarle nel modo più naturale possibile e cioè come ingrediente di gustose e caserecce crostate.