“Solo parole, un fiume di parole messe insieme in modo confuso per non far emergere la realtà dei fatti, anche a costo di contraddirsi”. Così i consiglieri comunali del gruppo di opposizione “#Noi sempre tra voi”, Colomba Farina, Vincenzo Marrazzo e Maria Calenda, spiegano, attraverso una lettera aperta ai cittadini di San Marzano sul Sarno, cosa è accaduto in occasione dell’ultima assise, tenutasi il 1 maggio in seconda convocazione.
“In merito alla comunicazione sulla motivazione della revoca degli assessori Calabrese e Grimaldi, il Sindaco con un confuso giro di parole dichiara che la mancanza di fiducia non era la vera motivazione della revoca dei due assessori. E con tono convinto afferma a gran voce che gli stessi erano stati intimiditi, minacciati e turbati da esterni, che con messaggi whatsapp, mail e posta elettronica certificata avevano impaurito i due assessori al punto tale che nonostante le rassicurazioni del sindaco ( in quanto, lei stessa avendo dei dubbi sul progetto e a suo dire poca conoscenza della procedura, provvedeva ad interpellare esperti tecnici e legali di sua fiducia per convincersi che era tutto ok, dimenticando che nel presentare il suo programma elettorale ne inseriva e condivideva tutti i progetti in itinere della vecchia amministrazione di cui tre dei suoi componenti appartenevano) gli stessi assessori revocati non soddisfatti né convinti di tali rassicurazioni a tutti i costi decidevano di non presenziare al Consiglio dell’8 aprile scorso, facendo pervenire anche giustifiche di assenza ( che puntualmente sono state smentite da sindaco quando ha detto che gli stessi non si sono presentati a votare il progetto di pubblica illuminazione perché minacciati, intimiditi e non perché giustificati). E con evidente arbitrarietà, il sindaco, per celare i dissidi interni alla sua maggioranza e travisare la realtà dei fatti, decide di puntare il dito contro l’opposizione che legittimamente non presenziava nell’ultimo consiglio comunale del 1 maggio, avendo eccepito una violazione delle norme che regolamentano il funzionamento della stessa assise. E volutamente il sindaco non leggeva gli atti dei gruppi consiliari di opposizione che giustificavano il vero motivo della loro assenza, e immotivatamente, continuava, con grande sgarbo istituzionale e politico a sparlare degli stessi consiglieri di opposizione che non erano presenti, sbraitando contro gli stessi con un fare sprezzante ed inconcepibile per un sindaco che professa la pace e l’unione, evidentemente solo a parole perché i fatti dicono altro!
Tale è stata la sua manìa di rappresentare i fatti in modo contorto e non veritiero che non si è preoccupata che le sue parole non solo sminuivano la figura dei due assessori revocati, danneggiandone oltremodo la loro immagine, ma costituivano anche motivo di annullamento del decreto, dove impugnato dagli interessati, stante la non conformità di motivazione, allorquando il sindaco dichiara nel consiglio comunale che la revoca degli assessori non è avvenuta per mancanza di fiducia. Semplicemente e correttamente sarebbe bastato dire la verità, da parte di un Sindaco che vanta di essere sigillo di garanzia e tutela della legittimità degli amministratori e non solo, nel rispetto dell’intero consiglio comunale e della intera comunità. In che modo? In primis leggendo integralmente il decreto di revoca dei due assessori con le motivazioni addotte in quell’atto ed argomentando in modo coerente alle stesse, con un espresso richiamo nominativo ai doveri e alle responsabilità di amministratori, a prescindere da tutto, poi quale Sindaco doveva invitare pubblicamente i due assessori revocati a denunciare alle competenti autorità giudiziarie colui o coloro che li avessero intimiditi o minacciati e turbati nel loro ruolo di consiglieri, ed infine con un monito doveva ricordare ai suoi consiglieri di maggioranza e non certamente a quelli di opposizione (come invece ha fatto) che per avere la dignità e l’onore di sedere nel consesso istituzionale occorreva andare necessariamente nella stessa direzione per il bene della comunità,. E a gran voce, invece di scagliarsi ingiustificatamente contro le opposizioni, senza alcuna ragione, doveva ringraziarli perché hanno sempre agito solo e nel prevalente interesse della comunità.
E invece solo una mera illusione, quella di voler credere nella correttezza ed istituzionalità di agire di un sindaco. Tutto quanto doveva essere, non è stato, anzi il Sindaco ha ben pensato di stravolgere i fatti, travisando la realtà, additando e attribuendo ogni responsabilità e mancanza dei consiglieri di maggioranza, all’opposizione che non era presente e non potevano replicare né contestare quanto arbitrariamente strillato dal sindaco, con l’intento di confondere i cittadini. Tutto questo è assurdo ed incredibile! Ma vi è di più. Con allucinante prepotenza, il sindaco Carmela Zuottolo ha falsamente motivato la non presenza della opposizione al consiglio comunale in seconda convocazione del 1 maggio scorso, come “ostruzionismo infondato, per odi e cose personali (con riserva di presentare interrogazione consiliare al Sindaco affinché spieghi e dica quali sono gli odi e quali le cose personale) e per questo non ha letto gli atti dai quali emergeva la motivazione reale della non presenza della opposizione, ossia per le eccepite violazioni di norme del regolamento dell’assise. Ecco che per evitare di ammettere l’errore è stato più comodo dire cose non vere, non curandosi che tali bugie venivano smentite dagli stessi atti prodotti e protocollati dal gruppo di opposizione. Basti pensare che le eccezioni della opposizione venivano confermate dai fatti, ossia la prima seduta del consiglio comunale fissata per il 22 aprile scorso andava deserta senza un motivo dagli stessi consiglieri di maggioranza e si rinviava alla seconda convocazione prevista per il 24 aprile, eppure questa veniva annullata senza valido motivo dal presidente del consiglio comunale. Sicché si provvedeva ad una nuova prima convocazione per il 29 aprile e anche questa, a seguito delle ulteriori eccezioni sollevate dalla opposizione, andava deserta e rinviata alla seconda convocazione per il 1 maggio scorso. Ma cosa significa che la seduta del consiglio comunale va deserta? Va deserta quando non si presentano i consiglieri comunali, ovvero non si raggiunge il numero legale previsto dal regolamento dell’assise. Ovvero che nel caso concreto non si sono presentati proprio i consiglieri comunali di maggioranza. Questo era quello che doveva spiegare il sindaco nel consiglio comunale del 1 maggio, doveva per correttezza istituzionale e rispetto verso l’intera comunità spiegare perché non si è tenuto il consiglio comunale nella prima convocazione del 22 aprile scorso, doveva dire quali erano stati le irregolarità delle varie convocazioni del consiglio, doveva spiegare perché le varie sedute di consiglio comunale erano andate deserte, ossia quella del 22 aprile, quella del 24 aprile e quella del 29 aprile e quali ne erano i motivi o le giustifiche . Una cosa è certa che non aveva alcun diritto il sindaco di inveire in modo così pretestuoso contro l’opposizione. rappresentando una realtà distorta e pur di non riconoscere gli errori fatti nelle convocazioni, in violazione delle norme regolamentari e sollevate dalla stessa opposizione, la maggioranza ha preferito disertare per ben tre consiglio comunale.
Forse questo sindaco con la sua maggioranza ritiene di essere esonerata dai doveri propri del ruolo di consigliere comunale in un consesso pubblico, potendosi comportare come meglio gli pare e addirittura potendo dire quello che gli fa più comodo per prendere in giro chi l’ascolta.
Eh sì, bisogna dire la verità a tutti i consiglieri comunali e all’intera comunità per il rispetto che è dovuto a tutti.
Appunto bisogna dire la verità ai panettieri – come dal Sindaco professato in consiglio comunale – che questo gruppo di opposizione è promotore della proposta di abolizione della tassa sull’ombra e lo dicono i fatti, cioè l’interrogazione presentata, compresa di proposta, a cui è stato dato pure riscontro positivo dall’assessore delegato ai tributi e anche riportata agli atti dei verbali di commissione di statuto e regolamento insieme a tutte le altre proposte migliorative in favore dei cittadini e a dire il vero anche queste accolte.
Questo denota che il sindaco scientemente dice cose non vere solo per discreditare la minoranza.
E dinanzi alla telecamere per la diretta streaming, in pubblico consesso, decanta unione e confronto, solo e solamente a parole, e non nei fatti. Dimentica il sindaco che questi consiglieri di opposizione non si sono mai sottratti alle proprie responsabilità sempre nell’esclusivo e preminente interesse della comunità, dell’intera comunità, anche su questioni importanti e complesse e a suo dire complicate, come quella oggetto del consiglio comunale dell’8 aprile scorso, dove solo grazie alla loro presenza e alla loro responsabilità è stato approvato il progetto che farà fruire il paese di un nuovo impianto di illuminazione a vantaggio della comunità. Forse il sindaco dimentica che fino ad ora chi si è sottratto ai propri doveri e alle proprie responsabilità sono stati proprio i consiglieri di maggioranza. Questa è la realtà dei fatti provata da atti concreti e protocollati. Vero è che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare! Ma quando si tratta di pubblica amministrazione, di istituzione e di consiglio comunale, tra il dire e il fare c’è di mezzo il popolo che con il loro voto hanno riposto fiducia nel sindaco e i suoi consiglieri comunali. Massimo rispetto per i cittadini e l’intera comunità, correttezza e garbo istituzionale per i consiglieri comunali anche di opposizione confronto e agire democratico e puntuale rappresentazione dei fatti che si portano in consiglio comunale: questo è quello che si ci aspetta da un sindaco”.