Parte la 3°edizione di Semplicemente Chef: Il contest culinario dedicato ai ragazzi con sindrome di Down e lievi disabilità

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3 squadre, 24 giovani chef ed operatori di sala con disabilità e una sfida ai fornelli: ecco la ricetta di Semplicemente Chef, il primo contest di cucina dedicato a ragazzi con sindrome di Down o lieve disabilità con l’obiettivo di favorire la loro autonomia e l’integrazione sociale attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro. “Semplicemente Chef” è il progetto ideato e organizzato dall’Associazione Onlus La Bottega dei Semplici Pensieri che prevede un corso di formazione in cucina per ragazzi diversamente abili e, a seguire, una competizione gastronomica tra squadre. Giunto alla sua terza edizione, è stato quest’anno finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Obiettivo del progetto, che coniuga formazione e gioco con un grande impatto motivazionale sui partecipanti, è favorire competenze, formazione professionale e inclusione lavorativa nonché sociale: i ragazzi, formati ed autonomi, sono preparati per essere inseriti con professionalità all’interno di flussi di lavoro già organizzati. Dopo un periodo di preparazione e formazione attualmente in corso, le squadre si affronteranno in una vera e propria gara culinaria durante la quale saranno premiati i concorrenti che avranno preparato il Miglior antipasto, il Miglior primo piatto, il Miglior dolce e si saranno distinti nel Miglior servizio di sala.  La giuria di questa terza edizione è costituita da Gennaro Esposito Chef de La Torre del Saracino, 2 stelle Michelin; Licia Granello, food editor per “La Repubblica” e docente di comunicazioni e culture enogastronomiche presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa  di Napoli; Anna Contardi, Coordinatrice nazionale dell’Associazione Italiana Persone Down; e i ragazzi della factory Casa Surace in qualità di sostenitori dei valori del progetto ed esperti delle pratiche di condivisione del buon cibo.  Le squadre in gara quest’anno sono tre: scenderanno in campo 8 ragazzi de “La Bottega dei Semplici Pensieri”, altrettanti studenti dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Vittorio Veneto” e, per la prima volta, parteciperà al progetto anche l’Associazione Onlus “Si può Dare di più”. L’evento, che vedrà i ragazzi sfidarsi tra cucina, impiattamento e servizio in sala, si svolgerà nelle prossime settimane (restrizioni Covid permettendo) negli spazi dell’Accademia Medeaterranea di Napoli, sede accreditata della Regione Campania di Sire Academy, presso la Mostra d’Oltremare.  Partner commerciali e tecnici della gara saranno Pasta Garofalo, che destinerà una fornitura di pasta a ciascuna squadra e la storica azienda Aeternum, che fornirà pentole e padelle per la competizione. Risultati ottenuti grazie alla collaborazione con la Wstaff, agenzia di comunicazione napoletana, di ausilio al progetto fin dalla sua prima edizione.  Ogni squadra viene seguita, sia nella fase di formazione che durante la gara, da esperti e professionisti del settore. I vincitori saranno premiati con tirocini retribuiti presso aziende della ristorazione e, più in generale, del settore del food&beverage, che hanno sposato il progetto e si sono rese disponibili all’inclusione.  Al momento le aziende che hanno già deciso di attivare gli stage sono: il premium bar e ristorante Archivio Storico; Lazzarelle Bistrot, gestito dalle detenute del carcere di Pozzuoli nella Galleria Principe di Napoli; Casa Infante, da sempre sostenitore delle attività de La Bottega dei Semplici Pensieri; l’Antica Fabbrica del cioccolato Gay-Odin e la Tenuta Melofioccolo, azienda agricola modello nel cuore di Posillipo a Napoli. Il network è ancora aperto ed è possibile candidarsi come azienda ospitante.  “Nonostante l’esperienza di successo delle due passate edizioni, questa si è rivelata inedita sotto tanti punti di vista- afferma Mariolina Trapanese, Presidente dell’Associazione de La Bottega dei Semplici Pensieri – a cominciare dai primi mesi di formazione in zona rossa: abbiamo dovuto pensare a nuove possibilità e metodi, come quello della dad, soprattutto per venire incontro alle esigenze degli istituti scolastici e dei loro studenti, a casa per lunghi periodi. Non meno importante, è stato il confronto con il momento problematico vissuto nell’ultimo anno dal comparto ristorativo: vetrine spente, posti a sedere vuoti e cucine ferme da tanto tempo. Il nostro progetto ha, tra gli obiettivi, valorizzare il potenziale del territorio, considerata l’alta incidenza di attività ristorative e agrituristiche e produzione di prodotti di eccellenza della Campania: speriamo che possa rappresentare un segnale di speranza e di ripartenza per tutti e che l’inserimento lavorativo dei vincitori sia il primo degli atti di rivoluzione che ci attendiamo. Fino a non molti anni fa sembrava impossibile parlare di lavoratori con sindrome di Down o lievi disabilità intellettive nel libero mercato. Oggi sappiamo che è possibile e utile, per il lavoratore, per l’azienda e per la società. Sono piccoli cambiamenti di rotta. Ci insegnano ogni giorno che l’attenzione alle piccole cose e alle persone ci fa vivere meglio e che questa cosa riguarda tutti”.