Nasce l’intergruppo parlamentare sulla cronicità

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Attuare e monitorare il Piano nazionale sulla cronicità, varato nel 2016, anche alla luce delle difficoltà registrate dal servizio sanitario nazionale ad assistere, su tutto il territorio nazionale, i pazienti cronici nel corso dell’emergenza Covid-19. E’ l’obiettivo dell’intergruppo parlamentare che è stato presentato ieri mattina al Senato, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Nassirya, dalla senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità, dall’onorevole salernitano Nicola Provenza, delegato d’Aula alla Camera del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Affari sociali, e dalla professoressa Paola Pisanti, che ha contribuito alla redazione del Piano nazionale.

“Con la presentazione dell’intergruppo vorrei che l’auspicio fosse proprio quello di andare in una direzione molto precisa: la reale presa in carico dei pazienti cronici – ha affermato il parlamentare Nicola Provenza -. E’ stato sufficiente osservare ciò che si è verificato  nell’allungamento delle liste d’attesa e nell’annullamento addirittura degli screening, in particolare per i pazienti oncologici. Se gli obiettivi del Pnrr mettono al centro una rete territoriale potenziata, soprattutto pubblica, dobbiamo quindi cercare di andare verso un recupero dell’appropriatezza degli ambiti di cura. Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo sono l’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, oltre all’infermiere di comunità e ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali condivisi ed integrati che garantiscano non solo ricoveri programmati, ma soprattutto dimissioni protette”.

Un momento della conferenza stampa

Una linea, quella di Provenza, condivisa anche dagli altri componenti dell’intergruppo.  “Per noi tutto questo è importante – ha detto Paola Boldrini -. Ci siamo resi conto che in questo periodo il Covid, oltre che stressare le nostre strutture sanitarie, ha messo in evidenza un’altra criticità importante: la maggior parte dei pazienti cronici ha avuto a che fare con grandi difficoltà, non per colpa di una mancata voglia di assistenza, ma perché l’intero sistema era tutto concentrato a fronteggiare l’emergenza da coronavirus. Questa criticità è emersa dopo aver ascoltato le numerose associazioni di pazienti, con la volontà di dare risposte più adeguate ai loro bisogni. Sulla base del Piano nazionale sulla cronicità noi ci proponiamo di capire cosa si potrebbe fare ancora di più”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la professoressa Paola Pisanti. “Il punto di partenza del Piano nazionale sulla cronicità – ha dichiarato – sono i bisogni dei pazienti, che non sono solo clinici ma anche dovuti agli specifici determinanti sociali. Le persone vanno accompagnate in un percorso finalizzato a farle vivere in salute in modo autonomo, seppure con la patologia, e per fare questo è fondamentale una metodologia. Il Piano indica alle Regioni una strategia, azioni concrete e indicatori per affrontare la cura e l’assistenza dei pazienti con malattie croniche”.