Sarno, nasce Gioventù Nazionale. Caiazza nominato coordinatore dai “big”

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Una foto di Celestino Pio Caiazza
Una foto di Celestino Pio Caiazza
Una foto di Celestino Pio Caiazza
Una foto di Celestino Pio Caiazza

Nasce anche a Sarno il movimento giovanile del partito Fratelli d’Italia. Gioventù Nazionale, questo il nome della sezione giovanile del partito, il cui commissario provinciale è Alfonso Pepe, ha nominato come presidente della neonata sezione nella città dei Sarrastri, Celestino Pio Caiazza, giovane brillante, attivo nelle attività sociali e culturali della cittadina, noto al partito per l’impegno profuso nel tesseramento e nella costituzione del movimento nella sia città. Questa realtà, già presente in numerosissime altre città italiane, riunisce giovani di età compresa tra i 14 ed i 32 anni, che condividono gli stessi ideali politici, i valori spirituali e tradizionali del popolo italiano, e che vogliono dare il loro contributo non solo al partito, ma anche alla crescita delle realtà locali, ponendo l’accento sulle esigenze delle fasce più giovani della cittadinanza.
“E’ una grande soddisfazione per me – ha detto il giovane laureando – entrare a far parte di una realtà a cui ho sempre sentito di appartenere, fin da quando, appena adolescente, ho disegnato la mia prima fiaccola tricolore. Un simbolo questo, che non è rimasto semplicemente su carta ma che anzi, ha continuato a crescere, ed è stato motore della realizzazione di valori ben definiti. Col passare degli anni, infatti – ha continuato il neo – presidente – quella fiaccola è uscita dai margini del foglio su cui l’avevo disegnata, per iniziare a rappresentare quei valori a cui solo oggi so dare un nome, e che corrispondono all’amore per la Patria, per la famiglia e per quell’identità spirituale che nella storia ha reso grande la mia civiltà. Esatto, la mia civiltà, quella che ha creato anche la mia storia, e come tale voglio custodirla. In questi anni ho maturato il bisogno di alimentare la sua fiamma, difendendola dai venti che vorrebbero dissiparla. A questo punto non mi resta che ringraziare i due folli, rispettivamente di 50 ed 88 anni, figli di generazioni lontane per gli anni ma non nelle idee, che mi hanno trasmesso i loro valori, insegnandomi a scrutare sempre ogni fenomeno per ciò che è e non per come appare”.