Quando il valore non è in discussione.
Se il ritorno al gioco ed alla concretezza del Napoli di Gattuso aveva bisogno di conferme le ha trovate senza dubbio trovate questo pomeriggio.
Eppure i blucerchiati provano ad impensierire la porta di Ospina avvicinandosi all’area in un paio di occasioni, spesso con la collaborazione di un Manolas sempre più a suo agio nei panni di Fred Astair che di Franco Baresi.
Ma la Sampdoria di Ranieri, seppur piena di buone intenzioni, non ha il blasone della Juventus che ai partenopei sembra fare più effetto di un CR7 in forma smagliante.
Ed inoltre, in questa domenica di primavera, sul prato del Ferraris è tornato a sbocciare uno splendido esemplare spagnolo di calciatore. Fabian Ruiz, infatti, è quello dei tempi migliori di Ancelotti quando l’iberico spostava gli equilibri ed attirava le attenzioni dei grandi club europei.
È lui a portare in vantaggio il Napoli nel primo tempo grazie ad un tiro angolato dal limite dell’area che batte Audero e corona un’ottima prestazione. Una rifioritura del centrocampista che, si spera, duri più delle rose.
L’altro protagonista della gara è Victor Osimhen. Anche in questo caso il gol è solo una parte della buona peefromance ed arriva nella seconda frazione di gara sfruttando l’atleticità ed la buona mira sottoporta del nigeriano.
Il giovane centravanti è finalmente tornato in forma e il suo supporto alla causa azzurra inizia a notarsi in modo evidente.
Ne sono bastati due.
In una gara che, nonostante un gol annullato ai padroni di casa per fallo di Thorsby su Koulibaly, nulla è mai sembrata in discussione, il Napoli gioisce e si rammarica al tempo stesso.
A questa squadra, dopo una buona parte oscura della stagione, manca il carattere per la Champions. Quello che ne Giuntoli ne Gattuso possono far apparire con la bacchetta.
Ora Inter e Lazio. Ultima chiamata per smentire una stagione limitatasi alle grandi promesse.