Il governo Draghi è stato formato ma non è passata inosservata l’assenza del dicastero dello sport. Tutta da verificare la possibilità che si investa dello stesso ruolo il neo ministro pentastellato Fabiana Dadone o l’ex capo di gabinetto del Mef Roberto Garofoli. L’assenza del ministero, indipendente fin dal 1914, mette in seria discussione la posizione del futuro Governo nei confronti di un comparto già messo in ginocchio dalla pandemia. L’ultimo ministro dello Sport Roberto Spatafora, nel suo ultimo comunicato aveva dichiarato : “Consegnerò al mio successore un lavoro di fatto completato e basterà solo ripresentarlo al Consiglio dei Ministri e apporvi la firma! Il prossimo Governo avrà anche il compito di approvare il Decreto Ristori cinque, che è già scritto e darà respiro a milioni di cittadini alle prese con difficoltà economiche a causa delle restrizioni dovuto al Coronavirus”. Intanto a quattro mesi dalla chiusura di tutte le palestre e piscine, dei ristori previsti per fine dicembre, gennaio e febbraio non è stata emanata ancora alcuna normativa. Sport e Salute, l’azienda pubblica che si occupa dello sviluppo dello sport in Italia non è nelle condizioni di fornire alcuna indicazione. Senza poter incassare un centesimo, con canoni di locazione degli impianti altissimi da pagare, spese fisse e contribuzioni Inps, lo sport e i suoi lavoratori sembrano essere stati completamente abbandonati dallo Stato.