Fallire quasi tutti gli obiettivi stagionali ha un unico risvolto positivo: la tranquillità.
È lei la protagonista di un Napoli Benevento dove Gattuso recupera Dries Mertens dal primo minuto al centro dell’attacco ma non di certo la solidità della sua pericolante panchina.
Il Napoli di questa sera ha perso l’ansia da prestazione ma ha gelosamente trattenuto tutti i difetti degli ultimi mesi di profonda crisi d’identità.
La rifondazione aspetterà le 14 giornate che dividono gli azzurri dalla fine di questo campionato, giornate che avranno il compito di evidenziare ciò che può essere salvato e ciò che va radicalmente cambiato.
In un fondale narrativo di siffatta fattura brilla la qualità intramontabile di Dries Mertens, capace di fare con semplicità la cosa più difficile per il Napoli di questi mesi: gol.
Tra tutti i rimpianti che potrà vantare Gattuso in questa stagione, l’assenza del belga sarà sicuramente in cima alla classifica.
Un gol per tempo basta e avanza.
E così, nel secondo, ci pensa Politano, in società con Di Lorenzo, a marcare il cartellino sfruttando un’amnesia difensiva dei sanniti.
Il resto del derby campano racconta poco di entusiasmante in termini di spettacolo adeguandosi ad un Maradona pieno solo delle urla rimbombanti dalle panchine.
A prescindere dai tre punti di incoraggiamento, questo calcio non ci piace, un pó come questo Napoli.
Ma per gli azzurri, per questo sport, come per tutte le nostre gioie umane, “adda passà a’nuttata”.
Possibilmente al più presto possibile.