E’ stata celebrata ieri, a Sarno, una riunione di consiglio comunale che aveva come unici temi quelli dell’emergenza sanitaria e della tutela ambientale. L’assise cittadina ha dunque approvato all’unanimità, con una sola astensione, un atto di indirizzo in tale materia. “Per ciò che concerne la convocazione – fa sapere il consigliere comunale di opposizione, Antonello Manuel Rega – è stata l’opposizione a richiederla per questo consiglio comunale monotematico, dettando di fatto l’agenda politica della maggioranza. Quest’amministrazione – ha continuato il consigliere di Sarno Civica – non ha infatti realizzato alcun intervento per prevenire eventi spiacevoli, trovandosi poi nel concreto, a dover fronteggiare diverse situazioni emergenziali. Ciò ha comunque fatto emergere un dato politico fondamentale: nonostante l’amministrazione Canfora si sia insediata già diversi anni fa, nulla è stato fatto nel concreto in tale materia”. E’ stata dunque questa la linea politica che il consigliere Rega ha adottato durante la riunione. “Questo provvedimento che ci siamo apprestati a votare nella giornata appena trascorsa non è una dichiarazione d’intenti, bensì un atto di responsabilità, per il quale l’intera città sta indicando una strada su cui proseguire e per la quale, a fine percorso, pretenderà il conto. Nonostante il mio voto sia stato favorevole, voglio sottolineare che il vulnus della vicenda della programmazione territoriale è quantomeno decennale. E mi riferisco – ha detto il consigliere – anche all’annosa questione post-frana. I Comuni infatti non saranno in grado di gestire le opere idrauliche, e quindi su questo va presa una decisione tra Governo, Regioni e Comuni. Ad oggi, infatti quelle aree sono di nessuno, ma nel momento in cui si completerà la fase espropriativa bisognerà trovare un proprietario di riferimento, che non potrà sicuramente essere il Comune. Quindi questo è il momento di far vedere il tanto decantato rapporto che l’amministrazione vanta con la Regione Campania e col Presidente, il quale, a questo punto, dovrebbe fare in modo che la manutenzione delle vasche e dei pendii vengano designate o alla Regione o allo Stato centrale, ma non certamente ai Comuni perché non sarebbero in grado di mettere in atto tutti i lavori per poterli mantenere. Importante in questa fase è anche il ruolo dell’assessore all’ambiente- ha concluso Rega- che di fatto, dal suo insediamento si è sempre occupato non della programmazione del territorio, ma a mettere in atto degli interventi tampone nei momenti di emergenza”.
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