Telemedicina: terapie riabilitative post-Covid a rischio. Provenza (M5S) in prima linea per i pazienti salernitani

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Garantire continuità per le terapie riabilitative post-Covid e, in particolare, alla riabilitazione respiratoria “da remoto”. A chiederlo è il parlamentare salernitano del Movimento 5 Stelle, Nicola Provenza, che sulla vicenda ha avviato una interlocuzione diretta con gli uffici regionali dedicati al fine di ottenere un chiarimento interpretativo relativo a quanto riportato nella deliberazione numero 6 del 12 gennaio scorso emanata della Regione Campania.

 

Il parlamentare salernitano Nicola Provenza (M5S)

“In quel documento si fa riferimento alle linee di indirizzo regionali sull’attivazione dei servizi sanitari erogabili a distanza, come la telemedicina, e sul loro impiego nell’ambito del sistema sanitario regionale campano, che pare lasci alle Asl margini applicativi discrezionali. Sembrerebbe infatti che l’Azienda sanitaria locale di Salerno non riesca a garantire questo approccio a distanza che risulta più sicuro ed efficace sia per gli operatori che per i pazienti. Per questo, sono in attesa di un riscontro in tal senso al fine di assicurare ai pazienti interessati un percorso riabilitativo essenziale per un pieno recupero funzionale”, ha detto Provenza.

Il tema dell’assistenza a distanza attraverso la telemedicina ha visto impegnato il deputato salernitano del Movimento 5 Stelle nell’attività parlamentare nelle varie fasi del periodo emergenziale. “La mia attenzione si è rivolta ai servizi da erogare ai pazienti Covid senza dimenticare tutti i pazienti cronici e fragili, in una visione prospettica di un modello organizzativo di assistenza territoriale. Questa visione può elevare il livello di efficacia rispetto all’attuale inadeguatezza del livello gestionale e assistenziale della Regione Campania, che il periodo emergenziale ha evidenziato in maniera drammatica – ha continuato Provenza -. Non a caso, l’emendamento a mia prima firma approvato in legge di bilancio, vincola le Regioni a destinare, per lo sviluppo della telemedicina, una quota pari allo 0,5 percento dello stanziamento per l’ammodernamento tecnologico in sanità. In questo modo diventerà realtà, in un modello assistenziale obbligatoriamente ripensato, l’acquisto di dispositivi ed applicativi informatici che consentiranno di realizzare finalmente continuità assistenziale anche attraverso refertazione a distanza, consulto tra specialisti e assistenza domiciliare da remoto”.