Cinque condanne a 7 anni e 2 mesi e una a 3 anni e 8 mesi sono state inflitte, al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato nel Tribunale di Torre Annunziata (Napoli), agli aggressori dell’appuntato dei carabinieri Giovanni Ballarò, vittima, la prima domenica dello scorso agosto di una selvaggia aggressione nel cuore della movida di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Ballarò non era in servizio ma decise di intervenire comunque per bloccare una rissa scoppiata dopo un tamponamento tra scooter, finendo a sua volta aggredito malgrado si fosse qualificato come un rappresentante delle forze dell’ordine. Il giudice Maria Concetta Criscuolo ha inflitto 7 anni e 2 mesi a Ferdinando Imparato (nipote di un elemento di spicco della camorra locale), a Pio Lucarelli (anche lui figlio di un esponente del clan D’Alessandro e nipote di un boss); Carmine Staiano, Giovanni Salvato e Antonio Longobardi. Tre anni e 8 mesi di carcere invece per Manuel Spagnuolo.