Irriverente, anticonvenzionale, rinnegato. Ma sempre alla ricerca del successo, anche dopo oltre 50 anni di carriera. Edoardo Bennato non smette di essere la voce contro del rock’n’roll italiano. E stavolta lo fa riproponendo vecchie canzoni, che sembrano scritte ieri, mescolandole “senza soluzione di continuità” con le nuove. Il risultato è l’album Non c’è, in uscita domani, 20 novembre, per Sony Music (Legacy Recordings). “Come da ragazzo – spiega – anche ora sono alla ricerca del successo: cerco di trovare il modo di fare in modo che queste canzonette, o canzonacce, vengano ascoltate”. Il fil rouge che unisce passato e presente è la cifra “bennatiana”, che affronta le contraddizioni della società, il “mistero della Pubblica Istruzione”, l’universo femminile e l’ironia esasperata fino al paradosso “in questa Italietta strapazzata e strapazzante” e “più che mai divisa tra Nord e Sud, che vive una situazione più tragica che comica dove i politici diventano comici, come il governatore della Campania”. Già dalla copertina, “Non c’è” si sfoglia come un quotidiano che uscirà domani mattina e si legge come il manifesto della realtà, “con tutte le contraddizioni e le schizofrenie che viviamo”. Frasi come “Salviamo il salvabile” e “Una di notte c’è il coprifuoco” rimbalzano dalle prime pagine e dai tg diventando le “cantilene” di questi giorni. Venti le tracce presenti nella versione cd, 23 in quella LP. Otto i brani inediti tra cui L’uomo nero (con Clementino) e La realtà non può essere questa (con il fratello Eugenio). Mentre 15 sono quelli scelti nel repertorio che hanno segnato la carriera artistica di Edoardo Bennato, tra cui Perché con Morgan. “Ciò che abbiamo vissuto in questi ultimi tempi è stato sicuramente qualcosa fuori dall’ordinario – ha affermato Bennato -. Tornare dopo cinque anni con un album di soli brani inediti sarebbe stato sin troppo ovvio. Ho colto invece l’invito a riprendere alcune canzoni del passato. E ci siamo resi conto come e quanto le cose nuove fossero in linea con quelle rivisitate”.