Ha preso il via, con i primi carichi tra Villa Literno, Frignano e Casal di Principe, il progetto di recupero e riciclo della plastica in agricoltura promosso da Coldiretti Caserta. Nel primo giorno di avvio del servizio sono state registrate richieste per 600 quintali di plastica. L’iniziativa prevede un accordo con un’azienda che si occupa della raccolta e con un’industria del riciclo, specializzata nella produzione di materiali in plastica per uso agricolo.
L’obiettivo, fa sapere l’organizzazione agricola, “è generare un circolo virtuoso attraverso il quale le plastiche nuove possano essere realizzate totalmente con i polimeri recuperati attraverso le stesse ‘materie prime seconde’ conferite dagli agricoltori”. Da un calcolo effettuato da Coldiretti in base ai dati disponibili, in provincia di Caserta sono presenti circa 7.500 ettari di terreni coltivati ad ortive, tra cui spiccano i pomodori, di cui circa un terzo sono occupati da serre. In pieno campo si utilizzano principalmente le manichette per l’irrigazione a goccia, mentre nelle serre si usano anche le plastiche per la pacciamatura e i teli di copertura. Tenuto conto della diversa incidenza per ettaro e del tempo di vita delle singole plastiche, Coldiretti Caserta calcola un potenziale di circa 1.800 tonnellate annuo da poter recuperare ed avviare a riciclo, evitando che finiscano in discarica, alla termovalorizzazione, oppure nella pessima pratica degli smaltimenti abusivi.
A controllare le prime operazioni di carico sono stati Giuseppe Miselli, direttore di Coldiretti Caserta e ideatore del sistema di monitoraggio attraverso gli uffici zona dell’organizzazione, ed il referente per le iniziative ambientali Franco D’Amore. Presente anche il consigliere regionale Vincenzo Santangelo, incaricato di approfondire questo modello di green economy.