Beni per oltre 36 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di Finanza di Napoli a un imprenditore edile, Antimo Morlando, ritenuto legato alla camorra. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Napoli su richiesta della DDA, è stato eseguito dal nucleo economico-finanziario di Napoli e Bologna nelle province di Napoli, Caserta e Latina, riguarda beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari riconducibili a Morlando, ai suoi familiari e a ad alcuni “prestanome”. L’imprenditore è stato arrestato dalle fiamme gialle nel 2017 per vari reati. Per gli inquirenti è stato il fulcro della pianificazione delle estorsioni per conto dei clan camorristici “Morelli” prima e “Aversano” poi, tra Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo, nel Napoletano. Ad eseguire le disposizioni erano gli affiliati ai clan, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Attraverso l’usura si è impossessato di fatto di diverse società e si è anche reso protagonista di truffe assicurative.