Per il fallimento della società Yele spa, società pubblica tra le più importanti della Campania nel settore della gestione dei rifiuti ed attiva nell’area cilentana, 29 persone – tra amministratori, consulenti e componenti degli organi di vigilanza – sono indagate, e a carico di 14 di esse il il gip del tribunale di Vallo della Lucania (Salerno) ha disposto il sequestro preventivo di beni per equivalente fino alla somma di 20 milioni di euro. Si tratta di circa 100 immobili, tra fabbricati e terreni, 25 veicoli e disponibilità finanziare per un valore di 4 milioni di euro. Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Vallo della Lucania, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, la società aveva creato un “buco” di oltre 30 milioni di euro nei bilanci, con grave pregiudizio sia per i creditori che per l’erario. Ai 29 indagati sono contestate 45 ipotesi di reato che vanno, a vario titolo, dalla bancarotta fraudolenta alla frode fiscale, dal peculato al falso in bilancio. La società fu costituita nel 1998 per svolgere il servizio di igiene urbana in 49 Comuni del basso Cilento.