“Il momento storico è difficile, la vita quotidiana è stata stravolta, le abitudini sono cambiate, la vita relazionale ugualmente. Coloro che risentono molto di questa situazione emergenziale sono le persone affette da disabilità, solite frequentare realtà associative e centri ricreativi”, ha affermato Giovanni Iervolino, presidente dell’associazione scafatese “Prendiamoci per mano”, che da quattro anni sostiene ed affianca i familiari di persone affette da sindrome di Down, “Gli spazi in cui queste persone possono esprimersi sono, sicuramente, ridotti. Stare in casa significa anche evitare attività di gruppo e di sviluppo con una conseguente influenza negativa su di loro”, ha sottolineato Iervolino. Il vertice di “Prendiamoci per mano” ha riferito che, nonostante il blocco di tutte le iniziative ricreative, riabilitative e socio educative, il progetto “Autonomia”, che quest’anno è giunto alla terza edizione, non si è fermato.
“Lo scopo di questo lavoro è la promozione dell’autonomia dei nostri ragazzi, soprattutto nella fase post scolastica. Al progetto partecipano sette giovani, che continuano ad essere stimolati e seguiti, anche nelle loro abitazioni, grazie alla forte sinergia tra le famiglie ed i professionisti”, ha sottolineato Iervolino.
Massima cura e dedizione anche a domicilio, l’associazione sta operando affinché questa reclusione non gravi sui progressi compiuti dai partecipanti al progetto: “Ogni settimana sono assegnati piccoli obiettivi da raggiungere: preparare un dolce, svolgere determinate attività domestiche, contribuire alla preparazione del pranzo domenicale, dedicarsi alla cura personale. I ragazzi stanno portando a termine le attività con vero successo. Vi sono momenti di confronto tramite video telefonate e messaggi. Grazie alla tecnologia è possibile comunicare e non mancano momenti di unione ed ilarità”, ha spiegato Giovanni Iervolino.
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