Pronto soccorso “Covid-19” nell’ospedale Scarlato: il sindaco rivendica maggiori tutele

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Lettera aperta al presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, al direttore generale dell’ASL di Salerno, il dott. Mario Iervolino ed al prefetto di Salerno, il dott. Francesco Russo. Il sindaco di Scafati, Cristoforo Salvati, tenta ancora una volta di riportare l’attenzione delle istituzioni sull’ospedale “Mauro Scarlato” che da qualche settimana è stato reso Covid Center, ovvero struttura preposta al contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Garanzie per l’intera collettività scafatese e tutela per gli operatori sanitari ed il personale del presidio, sono queste le richieste che il primo cittadino avanza da settimane alle Autorità, dal momento in cui è stata resa nota la causa della repentina apertura dello Scarlato.

Complice una struttura enorme inutilizzata da anni e la fama positiva di cui ha sempre goduto il suo reparto di pneumologia nell’Agro-Nocerino Sarnese, l’ospedale di Scafati è stato eletto per far fronte anche alla possibile, ma non attesa, emergenza di posti in terapia intensiva.

“Il 18 marzo scorso il direttore generale dell’ ASL Salerno, disattendendo completamente rispetto a quanto previsto dalla relazione sul Piano degli interventi urgenti per l’adeguamento della struttura predisposta dalla protezione civile ed inviata al Presidente della Regione Campania lo scorso 7 marzo, annunciava addirittura l’arrivo immediato dei malati contagiati nella struttura ospedaliera di Scafati”, ha chiosato Salvati, che non ha apprezzato la poca informazione a lui destinata. Non ci sarebbe stato “garbo istituzionale”, secondo il sindaco, da parte di chi ha assunto decisioni per la città senza interpellare chi la rappresenta.

“Ribadisco, anche in questa sede, che la comunità scafatese è pronta a fare la sua parte per la gestione di questa terribile emergenza sanitaria, nel pieno rispetto del principio di solidarietà e di accoglienza che l’ha sempre contraddistinta. Tuttavia, in qualità di sindaco e di prima autorità sanitaria sul territorio, ho il dovere di chiedere garanzie concrete per la collettività che rappresento e per gli operatori sanitari che lavorano nella struttura ospedaliera”, ha sottolineato Cristoforo Salvati.

Solo qualche giorno fa, tramite gli organi di stampa, il primo cittadino ha appreso dell’isolamento domiciliare di due infermieri della terapia intensiva che hanno manifestato sintomi da possibile contagio. L’episodio ha confermato le perplessità di Salvati in merito ad una riconversione prematura della struttura, che, a suo parere, dovrebbe essere affidata alla guida di un esperto in malattia infettive, proveniente dall’ospedale napoletano specializzato in tali patologie, ovvero il Cotugno.

“Resto, inoltre, perplesso circa la decisione di predisporre un centro per contagiati da Covid-19 senza prevedere l’attivazione h24 di servizi essenziali come il laboratorio analisi e la radiologia, che continuano ad essere aperti fino alle 20 e chiusi il sabato e la domenica. Come si può pensare di poter adeguatamente curare pazienti critici senza il supporto h 24 dei servizi essenziali?”, ha affermato il sindaco, “Apprendo ancora che a breve l’ospedale sarà dotato di un pronto soccorso unicamente dedicato all’accertamento dei casi positivi al Covid-19. Il pronto soccorso sarà meta di casi sospetti e non, provenienti non solo dalla provincia ma anche dall’area napoletana. Sarò inflessibile nel rivendicare l’invio di forze militari, che possano presidiare l’ospedale 24 ore su 24, per assicurare la tutela degli operatori sanitari e dei cittadini, anche in considerazione del fatto che l’ospedale è collocato nel cuore della città. Qui non siamo a Milano e potrebbero verificarsi seri problemi di ordine pubblico, come raccontano recenti fatti di cronaca in Campania”, ha concluso il primo cittadino.