Audace, intensa, popolare e coraggiosa: Masaniello è la nuova pizza di Bro, la pizzeria dei fratelli Tutino aperta da meno di un anno in Piazza Mercato. Una ricetta di Ciro Tutino che vuole essere un omaggio alla storica piazza di Napoli e all’eroe del popolo napoletano, Tommaso Aniello, detto appunto Masaniello, di cui quest’anno ricorrono i 400 anni dalla nascita. Zuppa di soffritto, con la ricetta impeccabile dell’antica macelleria Nicolella, provola di Agerola e basilico compongono la pizza, conferendo un gusto unico, deciso, piccante al punto giusto e mai eccessivo. Il soffritto a Napoli è una ricetta antica, risale al 1700, quando le frattaglie del maiale venivano consumate dalla plebe. ’O suffritt veniva venduto agli angoli delle strade per pochi spiccioli, servito su fette di pane casereccio. Era la merenda dei poveri a bassissimo costo composta com’era dalle interiora del maiale – milza, cuore, polmone, trachea e fegato. Pare che a brevettare la ricetta sia stata la proprietaria di una taverna a Porta Capuana. Oggi l’antica macelleria Nicolella, terza generazione di maestri macellai in Napoli, ha la sua ricetta esclusiva che Ciro Tutino ha scelto per la propria pizza. BRO è la pizzeria di Ciro e Antonio Tutino in piazza Mercato, una delle piazze più emblematiche di Napoli, la piazza simbolo del popolo, il luogo del mercato sin dai tempi dei sovrani Angioini, e della storica rivolta di Masaniello. In questa piazza antica e popolare, BRO è uno spazio contemporaneo progettato in ogni più piccolo dettaglio per dare un’esperienza di pizza che coniuga estetica e sostanza. Un progetto che guarda lontano, giovane ma con alle spalle un solido bagaglio di esperienze. Figli di Michele Tutino, Ciro e Antonio, rispettivamente classe 1992 e 1998, rappresentano la quinta generazione di una famiglia storica di pizzaioli napoletani. Nonno Ciro, con il fratello Giuseppe, dal 1960 sforna pizze a Porta Nolana, cuore verace della Napoli più popolare. Papà Michele gestisce invece la pizzeria Tutino Galante a San Giorgio a Cremano, immediata periferia est della città, dove Ciro e Antonio si sono formati, prima al forno e poi al banco proprio come vuole la tradizione. Ma la storia dei Tutino comincia ancora prima, con Giuseppe Tutino (nonno di Ciro e Giuseppe), padre di Michele che sposò Nunzia, appartenente alla famiglia dei pizzaioli Marigliano, che faceva la pizza “ogge a otto” ovvero con quel sistema di credito per il quale l’avventore poteva sfamarsi e pagare la settimana successiva. Quella dei Tutino è una pizza della più schietta tradizione partenopea, senza fronzoli, “fine di pasta”, proposta a prezzi popolari. Nella pizzeria di Porta Nolana, si mangia ancora la “pizza a libretto”, il più tipico street food napoletano.