«Certo, non poter celebrare l’eucarestia ci fa male», ha detto monsignor Antonio Di Donna in un video messaggio, in particolare alle città e ai fedeli della diocesi di Acerra, in cui ha ribadito che «le Comunità cristiane accettano con spirito di lealtà e di collaborazione quanto è chiesto dalle Autorità competenti per affrontare nel migliore dei modi l’epidemia e limitare il contagio» del Coronavirus.
Ma per far sentire ancora di più la sua vicinanza, il presule ha voluto che fosse trasmessa in diretta la Celebrazione eucaristica che egli stesso presiederà, senza concorso di popolo, domenica 15 marzo alle ore 10.00. La Messa sarà trasmessa grazie alla disponibilità della testata Giornale Tablò e potrà essere seguita in diretta sulla omonima pagina facebook e anche su quella della Diocesi di Acerra. La Celebrazione andrà in onda dalla Chiesa dei Santi Cuono e Figlio, Patroni della Città di Acerra, da sempre invocati comunitariamente a protezione della vita degli acerrani e dell’intero territorio diocesano, in particolare in momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo. «Anche in questo lungo digiuno, possiamo “gustare” cosa è la celebrazione dell’eucarestia», esorta monsignor Di Donna, invitando a usare «questo tempo per ringraziare Dio e riscoprire quei tesori che troppo spesso abbiamo nascosto per dedicarci a ciò che non ha valore. Usiamo questo tempo per riscoprire il nostro essere creature e fratelli. Telefoniamo a chi è solo, mettiamoci a disposizione degli altri, soprattutto di quelli che sono più isolati di noi. Rivolgiamo a Dio la nostra supplica e la nostra preghiera. Insomma, viviamo questo momento di crisi come un’opportunità, rendiamo l’emergenza un’occasione per riscoprire quello che per troppo tempo abbiamo dato per scontato», afferma ancora il presule, per il quale «se la dimensione della parola di Dio e quella dei sacramenti subiscono inevitabili limitazioni, non deve invece venire meno quella della carità».