Gli scavi di Pompei regalano altre meraviglie artistiche

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“Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele”. E’ tutta in questi versi, graffiti su una parete color del vino dove sembrano nuotare placide due anatre bianche, la magia della Casa degli

Amanti, gioiello senza eguali a Pompei, l’unica casa di cui ancora si conservi, quasi intatto anche il secondo piano, addirittura ancora con i suoi pavimenti in cocciopesto. Chiusa subito dopo il terremoto dell’Irpinia che l’aveva resa inagibile tanto da risultare pericolosa persino per gli addetti ai lavori, questa dimora della Regio I il cui proprietario rimane purtroppo avvolto nel mistero riapre al pubblico per la prima volta dopo 40 anni. “E’ incredibilmente preziosa proprio perché si tratta di un unicum dovuto alla genialità del grande Amedeo Maiuri, l’archeologo che la riportò alla luce nel 1931 e che ebbe l’intuizione di consolidare il piano superiore dell’abitazione già nel corso dello scavo”, spiega Massimo Osanna, il direttore del Parco Archeologico che oggi accoglie in grande spolvero il ministro della cultura Franceschini e la stampa per mettere finalmente l’ultima parola sul Grande Progetto di messa in sicurezza del sito, avviato nel 2014 dopo la triste stagione dei crolli. “Una storia di rinascita e di riscatto – sorride soddisfatto accanto accanto a lui il ministro pd – un modello per tutta l’Europa nella gestione dei fondi comunitari”. Nell’arco di cinque anni anni, passo dopo passo, si è riusciti insomma a dare un senso al finanziamento di 105 milioni di euro (75 europei e 25 italiani) deciso per salvare dall’incubo del degrado un Patrimonio dell’Umanità senza eguali. Nel giorno delle celebrazioni, oggi, è un profluvio di numeri: 76 interventi eseguiti , 50 chilometri di colmi murari messi in sicurezza, 30 mila metri cubi di murature, 10 mila metri quadri di intonaci, 2,7 chilometri di fronte di scavo messo al riparo da nuovi crolli. Senza contare la ripresa della ricerca e degli scavi (oltre 2mila metri quadrati sempre nell’ambito della messa in sicurezza del terreno) . E naturalmente i restauri delle pitture, come quelli che hanno riportato letteralmente alla luce gli affreschi della Casa del Frutteto, che insieme alla Casa degli amanti e la Casa della Nave Europa viene riaperta oggi, anche questa in pratica per la prima volta: una meraviglia recuperata dai restauratori del Parco e che ora lascia senza fiato, con le sue pareti ricoperte di frutta e fiori, limoni e corbezzoli, uccelli svolazzanti, un albero di fico a cui è avvinghiato un serpente, ma anche scene di faraoni , perché come spiega Osanna “non si tratta di una banale rappresentazione del paesaggio” dietro a queste raffigurazioni c’è un significato religioso, ci sono riferimenti a culti egiziani di Osiride e Dioniso, ai culti orientali. Di fatto una delle dimore più belle di Pompei. Che dopo il restauro, proprio per rendere più immersiva la visita, è stata dotata con un particolarissimo sistema di illuminazione a led appositamente studiato, con tanto di verifiche fatte nei laboratori dell’Ospedale San Raffaele di Milano, per non mettere a rischio le pitture. Sotto queste luci, il ‘cubicolo dell’amore’ con il suo cielo notturno, i cespugli con i fiori rosa e l’albero di fico sul quale si attorciglia flessuoso un serpentello, trasmette tutto il suo mistero.