Carnevale in “pompa magna” in città grazie alla compagnia “Filippo Sgruttendio de Scafato”. Con la sfilata di un carro trainato da buoi ed accompagnato da “cafoni” e da tredici cavalieri rappresentanti i mesi dell’anno ed il loro comandante, gli attori amatoriali hanno attraversato le strade principali di Scafati nella domenica che ha preceduto il martedì grasso. Carnevale di storia e tradizioni con l’obbiettivo di ricordare i festeggiamenti tipici del XVII e del XVII secolo.
“Le origini del Carnevale tipico della città di Scafati risalgono ai secoli 1600/1700. Era l’unico giorno in cui la gente cafone poteva esprimersi liberamente senza incorrere nelle punizioni dei padroni dei terreni” ha spiegato Salvatore Rosano, che gestisce i cinque gruppi teatrali della compagnia, “Questo era un modo per esprimersi liberamente e far emergere i problemi a cui la povera gente sottostava. Emergevano i sentimenti e i valori di questi miserabili, dotati comunque di anima e cuore”.
La manifestazione è partita dal centro della città ed ha raggiunto località San Pietro. “Negli anni ’50 assistevo al Carnevale organizzato da mio nonno con partenza da località Zaffaranelli e diretto al centro città”, ha spiegato Rosano, “Le battute ed espressioni verbali di portata teatrale dei personaggi partecipanti al Carnevale non sono mai state trascritte. Negli anni’70 ho provveduto personalmente a raccogliere quanto tramandato oralmente. Dagli anni’80 la mia associazione di attori amatoriali interpreta questo Carnevale sui generis”. Patrocinio morale del Comune ma e spese di organizzazione a carico dell’associazione teatrale. “Ogni partecipante, in genere, dice una filastrocca ai cafoni, i quali rispondono per le rime. La recita vera e propria si è tenuta in piazza San Pietro, che, per tale occasione, è stata chiusa al transito dalle ore 11.00 alle ore 14.00”, ha concluso Salvatore Rosano.