Ci sono le sculture di tutte le sue fasi artistiche, geometriche, astratte, cinetiche. Ci sono i disegni, dipinti a pastello e carboncini in cui si ritrovano i suoi temi principali come gli alberi, i tori, il nudo femminile. Ci sono le maquette delle sue architetture più importanti e le sue ceramiche, cinquanta, piene del richiamo all’ancestrale funzione totemica del segno. E’ tutto questo la mostra ‘Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli’: un viaggio nei suoi 40 anni di carriera, nelle mille forme della sua arte, in quello che viene definito un vero e proprio simbolismo poetico. La sua arte si mette in mostra così e non a caso ad essere stata scelta è Napoli, “perché volevo mostrare la mia ammirazione per una città le cui pietre racchiudono 3mila anni di storia, di bellezza”, dice. Una mostra, quella di Calatrava, che è la prima che il Museo di Capodimonte dedica ad un architetto. “L’architettura è la somma di tutte le arti – spiega l’artista – e la mostra vuole dimostrare anche questo”.