Gustosa serata quella dedicata agli settanta dal ristorante ReFood di Sorrento. L’atmosfera vintage è stata resa ancora più struggente alla musica del sax che ha ripercorso in lungo e largo tutta la discografia del decennio 1970/1980. Un decennio attraversato da tanti avvenimenti politici e sociali e da una crescita economica che porterà più opulenza in cucina. Una cucina contaminata da quella francese e dai sui ingredienti a cominciare dalla panna. Ed è così che lo chef Maurizio Capozzi, in collaborazione con Alessandro e Giuseppe Savarese, ha deciso di mettere nel menù della serata alcuni dei piatti simbolo degli anni settanta. La cena si è aperta con le mitiche Farfalle mare e monti. Qui però lo chef ha evitato lo strazio della panna, usando solo l’olio extravergine che il patron Savarese produce in proprio, facendo, così, arrivare in tavola un gran primo dove il mare dei gamberetti si abbinava armoniosamente con i monti dei funghi porcini. Il secondo che prevedeva i Gamberi flambè ha riservato una piacevole sorpresa: il ritorno al fornello della fiamma del maitre Giuseppe Savarese. Il bravo maitre da quando ha deciso di dedicarsi alla cura del suo orto, dove produce tante verdure, pomodori, patate e olio per il suo ristorante, ha affidato la direzione della sala al figlio Alessandro che ormai si destreggia come un esperto maitre anche con il flambè. Invece venerdì scorso Giuseppe Savarese non ha resistito al richiamo della foresta e da vecchio leone ha indossato la divisa delle grandi occasioni e si è messo all’opera. Per uno che ha un esperienza ultra trentennale, costruita a bordo di navi da crociera o nelle sale di alberghi di lusso dove ha lavorato in mezzo mondo, è difficile resistere davanti ad un fornello in rame con alimentazione ad alcool etilico, originale degli anni settanta. Per cui indossato il farfallino d’ordinanza ha acceso il fuoco e riacceso i ricordi di una vita passata in sala a gioire nel vedere il viso soddisfatto dei clienti. Con un filo d’olio al posto del burro ha rosolato con attenzione i gamberi fino al tocco finale della fiammata prodotta con l’aggiunta di una particolare brandy, uno Stock proprio degli anni ’70. Risultato eccellente che si è intonato perfettamente in una serata dedicata all’amarcord in cucina. Un amarcord che per Savarese è suonato come una rimpatriata, un viaggio a ritroso nella sua vita e nel suo lavoro che tutt’ora ama. Dopo è arrivato il dolce simbolo di quegli anni: la Pesca melba. Una pesca sciroppata poggiata su crema chantilly e ricoperta di panna preparata dallo chef che senza sbavature ha fatto assaporare il gusto degli anni settanta.